Musk-Zuckerberg: combattimento da gladiatori a Pompei. Sangiuliano: “In cambio milioni per ospedali pediatrici”

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Il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, ha parlato con Elon Musk: promettendo una località epica (probabilmente Pompei) per il combattimento di arti marziali miste in una gabbia (Mma) con Mark Zuckerberg. Personalmente mi sarebbe piaciuto di più, se proprio hanno deciso di menar le mani, di fare una partita di calcio storico in Santa Croce: con milioni da destinare alle zona di Firenze da rilanciare, tipo piazza San Spirito. Ma l’antica Roma, evidentemente, ha un fascino particolare sugli americani. Meno male che non hanno pensato di coinvolgere i leoni.

Mark Zuckerberg

E allora procediamo con la cronaca: l’annuncio è stato dato da Musk in un post su X (l’ex Twitter) rivelando di averne parlato con la premier e il ministro della Cultura e che entrambi hanno concordato per un luogo epico, aggiungendo poi solo la parola "gladiatore" in un successivo messaggio. Parole che hanno innescato una polemica politica nel Belpaese e una ridda di ipotesi sulla location. I soliti "benpensanti" sono scandalizzati dall’idea che il "combattimento", roba "tribale" e "ridicola" possa essere ospitato in luoghi della cultura italiana.

Ma sembra che il ministro Sangiuliano abbia chiesto ai due magnati in vena di lotte gladiatorie una "consistente" somma da investire in due ospedali pediatrici. In sostanza, se i due uomini, al vertice dxelle graduatorie fra i più ricchi del mondo, si vogliono accapigliare e farsi lividi (veri) a vicenda, che lo facciano. Ma rendano la loro lotta utile.

Si affronteranno a Pompei? La sfida, che Musk aveva lanciato in giugno, "sarà gestita – ha spiegato – dalle rispettive fondazioni, non dall’Ufc", la società di Las Vegas che promuove le arti marziali miste e che sperava di organizzare un incontro che stima potrebbe essere visto online da centinaia di milioni di persone e valere un miliardo di dollari.

Il duello "sarà in livestream" su X e Meta, le piattaforme social dei due miliardari, e "tutto ciò che verrà inquadrato sarà il mondo legato all’antica Roma, quindi niente di moderno".

"Tutto ciò che verrà fatto rispetterà il passato e il presente dell’Italia", ha assicurato il patron di Tesla, precisando che "l’intero ricavato andrà ai veterani". Musk non ha precisato nè la location nè la data (ma si parla del 26 agosto se non dovrà operarsi alla spalla).

Si è concesso anche qualche citazione in latino, scomodando Orazio per giustificare questo evento quantomeno bizzarro: "Dulce est desipere in loco", è piacevole dimenticare la saggezza nel tempo opportuno, come a dire che ogni tanto è lecito fare qualcosa di folle.

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha confermato l’evento ma escluso la capitale. "Ho avuto una lunga e amichevole conversazione con Elon Musk – ha spiegato – abbiamo parlato della comune passione per la storia dell’antica Roma. Stiamo ragionando sul modo in cui organizzare un grande evento benefico e di evocazione storica, nel rispetto e nella piena tutela dei luoghi. Non si terrà a Roma".

Sangiuliano ha anche voluto precisare che "è previsto che un’ingente somma, molti milioni di euro, sia devoluta a due importanti ospedali pediatrici italiani per il potenziamento delle strutture e la ricerca scientifica per combattere le malattie che colpiscono i bambini". "Sarà anche l’occasione per promuovere su scala planetaria la nostra storia e il nostro patrimonio archeologico, artistico e culturale", ha aggiunto. Tramontata l’ipotesi della città eterna, e quindi la suggestione iniziale del Colosseo o l’alternativa del Circo Massimo, girano almeno due scenari antichi per il duello tra i due, che incarnano visioni opposte del mondo e che ora sono rivali diretti nel mondo delle piattaforme social: l’Arena di Verona e, un gradino più su, il sito archeologico di Pompei, conosciuto in tutto il mondo e particolarmente attrattivo per gli americani.

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Una scelta, quest’ultima, auspicata dal sindaco, Carmine Lo Sapio, che propone l’Anfiteatro. Ma l’operazione ha sollevato le critiche dell’opposizione, e anche di alcuni esponenti della maggioranza. "Quindi per il ministro Sangiuliano i concerti al Circo Massimo non vanno bene (perché si balla), mentre la pagliacciata di due miliardari che combattono è uno strumento di promozione del nostro patrimonio. Un’idea piuttosto curiosa di cultura", ha twittato Matteo Orfini, deputato del Partito Democratico. Piu’ duro il leader di Azione Carlo Calenda: "Trovo semplicemente allucinante che il patrimonio culturale italiano venga messo a disposizione di due miliardari che vogliono darsele come adolescenti idioti. Altro che amor patrio e rispetto per la propria storia. E non è una questione di quanto pagano. Ci sono cose che semplicemente non sono in vendita".

Non mancano le perplessità anche nella maggioranza. Maurizio Gasparri: "Il governo Meloni sta ben operando su ogni versante, dall’economia al lavoro, dalla cultura alla politica estera. Non vedo perché offrire spunti polemici a sinistre spompate. Musk e c. invece di sfide mediatiche facciano il loro dovere fiscale. Troppo facile oscurare una fama di pessimi contribuenti con un obolo benefico. Con le loro tasse ricostruiremmo tutta la sanità italiana".

Bene. Ma io insisto: dopo la sfida di Pompei pensino al Calcio storico: troverebbero di che saziare la loro curiosità e il modo, anche per gente straricca come loro, di evitare di annoiarsi.

Sandro Bennucci

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