Ponte Morandi, Mattarella e Meloni: “Giustizia per le vittime”. Salvini: “Perchè Conte non revocò la concessio ne?”

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Nel quinto anniversario del crollo del Ponte Morandi, avvenuto a Genova il 14 agosto 2023, sia il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sia la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, hanno chiesto di arrivare alla verità e di "fare giustizia, completando l’iter processuale, con l’accertamento definitivo delle circostanze, delle colpe, delle disfunzioni, delle omissioni".

Ma contemporaneamente, Matteo Salvini ha chiesto a Giuseppe Conte, leader del Movimento Cinque Stelle, all’epoca capo del governo, perchè non revocò immediatamente la concessione ad Autostrade.

Ma andiamo per ordine: Sergio Mattarella ha affermato che, la morte di 43 persone, ancora oggi "interpella la coscienza di tutto il Paese". Il capo dello Stato ha richiamato la necessità di fare chiarezza, perché "il trascorrere del tempo non attenua il peso delle responsabilità". E proprio tra le "responsabilità indeclinabili" del governo ci sono la manutenzione e il miglioramento delle infrastrutture, essenziali a garantire "la mobilità in sicurezza" come "ineludibile diritto dei cittadini".

Parole che trovano eco in quelle della premier, Giorgia Meloni, che ha rinnovato "le doverose scuse dello Stato per ciò che è successo", augurandosi che "la verità possa emergere con tutta la sua chiarezza e che i responsabili di quel disastro siano acclarati e accertati". Pensiero, questo, condiviso anche dal presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana, per il quale "occorre sostenere in ogni sede la cultura della sicurezza e della manutenzione, affinché quanto accaduto il 14 agosto 2018 non si ripeta mai più".

Per il presidente del Senato Ignazio La Russa serve invece sì "riflettere sulla lezione appresa dalla tragedia" ma anche pensare "all’orgoglio di una comunità che di fronte a tanto dolore si è riunita per affrontare la sfida di ricostruire non solo un ponte, ma anche un senso di speranza e di fiducia nel futuro".

Ed eccoci a Matteo Salvini, il quale ha dichiarato di volersi battere affinché "chi non ha fatto manutenzione ma ha portato a casa il denaro" paghi per quanto accaduto. "Noi piangiamo 43 vittime non della sfortuna, non del caso o del cambiamento climatico, ma della avidità dell’uomo e spero che qualcuno paghi". Il leader della Lega ha anche annunciato di voler "tornare l’anno prossimo con un disegno legge che equipari i cittadini vittime dell’incuria alle vittime del terrorismo", rispondendo in tal senso alla richiesta del Comitato Ricordo Parenti Vittime del Ponte Morandi.

Quindi la stoccata a Conte. Salvini ha affermato di non sapere perché "non fu revocata all’epoca la concessione" alla società Autostrade, in quanto non era "presidente del Consiglio", criticando Giuseppe Conte, leader del Movimento Cinque Stelle, che quell’anno era alla guida del governo.

Conte non ha risposto all’attacco, ma ha comunque ricordato "il dolore per la tragedia del ponte Morandi, che poteva e doveva essere evitata".

A tornare sul tema della concessione è invece Raffaella Paita, senatrice e coordinatrice nazionale di Italia Viva, che ha specificato come "quello dato in concessione non è un bene regalato ai privati ma un bene su cui deve essere garantita la certezza di investimenti per la sicurezza", tema questo su cui "bisogna lavorare ancora moltissimo".

Ernesto Giusti

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