Edi Rama, presidente albanese e ospitalissimo padrone di casa, l’ha raccontata con un sorriso, quasi fosse una barzelletta, la vicenda dei giovani italiani scappati dal ristorante della città di Berat senza pagare il conto. Ma lei, Giorgia Meloni, è rimasta colpita: ferita da quella storia cialtrona. Ha fatto la faccia seria e, rivolta a Fabrizio Bucci, ambasciatore a Tirana, ha ordinato di provvedere immediatamente a risarcire il ristoratore. E anche a far sapere, attraverso un comunicato, che l’Italia non vuol perdere la faccia: nemmeno di fronte a una fattura, presumibilmente di pochi euro.
Conta il gesto: l’Italia non vuole debiti. Giorgia Meloni sente il peso della responsabilità di rappresentare il Paese. In Albania, davanti al pur gentilissimo Edi Rama, che si è detto "onorato" di averla potuta ospitare per una visita strettamente privata, insieme alla famiglia, alla sorella Arianna e al cognato Francesco Lollobrigida, l’Italia era lei. E in prima persona si è sentita in dovere di rimediare alla pessima figura. Anche per isolare l’episodio: facendo capire che alcuni ragazzotti sconsiderati non devono offuscare le vacanze albanesi dei 500mila italiani che hanno deciso di passare le vacanze nel Paese delle Aquile.
Me leggiamo la nota che il ligio ambasciatore Bucci ha diffuso dopo aver risarcito il ristoratore albanese: "Su indicazione del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, abbiamo provveduto a saldare il conto lasciato non pagato da un gruppo di turisti italiani presso un ristorante della città di Berat".
E ancora: "Gli italiani rispettano le regole e saldano i propri debiti e ci auguriamo che episodi di questo genere non si ripetano".
Lo stesso Edi Rama, in un’intervista a La Stampa, ha raccontato che quando, durante il loro incontro a Valona, ha riferito dell’episodio del gruppo di italiani scappati dal ristorante, "tutti ridevano. Lei ha fatto il muso e ha ordinato all’ambasciatore: ‘Vada subito a pagare il conto di questi imbecilli, per favore, e faccia un comunicato! L’Italia non può perdere di rispetto all’estero’".
Brava Giorgia, e bravo ambasciatore Bucci! Ma vorrei avanzare una proposta che mi sembra giusta anche se non so quanto burocraticamente possibile: inviare a casa dei "giovani fuggitivi", dal ristorante e dal conto, una cartella esattoriale: debito verso lo Stato. Con l’aggiunta degli interessi calcolati in base alla figura che hanno fatto fare agli altri 56 milioni di connazionali. Me compreso.
Sandro Bennucci
