Bronzo mondiale alla Palmisano. Larissa Iapichino solo quinta nel lungo. Jacobs fuori dalla finale dei 100

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E’ Antonella Palmisano, con la sua medaglia di bronzo nella 20 chilometri di marcia, a tenere alto il morale degli azzurri ai nmondiali di atletica di Budapest. Delusione per il quinto posto di Marcel Jacobs, escluso dalla finale dei 100 metri e amarezza anche per un altro quinto posto, quello nel salto in lungo di Larissa Iapichino.

Ma torniamo alla Palmisano: anche stavolta la marciatrice allenata da Patrizio Parcesepe ha dovuto soffrire, vista la caduta all’undicesimo chilometro. La reazione è stata da campionessa, così il podio è stato conquistato alle spalle della spagnola Maria Pèrez (oro in 1h26’51") e dell’australiana Jemima Montag (argento in 1h27’16"). "Ho imparato in questi due anni a vedere tutto il bello che c’è intorno a me. Ora so che posso andare avanti al meglio, Parigi è dietro l’angolo".

L’altro olimpionico di Tokyo, Gimbo Tamberi, ha compiuto la missione preliminare, accedendo alla finale dell’alto di martedì, seppur col brivido. Il marchigiano ha saltato 2.28 al terzo tentativo: "Avevo già la testa alla finale e ho fatto fatica, soffrendo". Stessa quota, ma alla seconda prova, superata anche dal torinese Marco Fassinotti, tornato a un livello che non si vedeva da sei anni. Sugli scudi la velocista Zaynab Dosso, che ha centrato la semifinale di domani dei 100 eguagliando il record italiano a 11"14, e la mezzofondista Ludovica Cavalli qualificata per la finale dei 1500. Infine dodicesimo posto per Yeman Crippa nei 10.000 metri.

E andiamo a Jacobs: il campione olimpico di Tokyo preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno, ma di certo la sua esclusione per quattro centesimi dalla finale dei 100 metri brucia tanto. Il velocista azzurro ha concluso la semifinale in 10"05, quando per essere tra i migliori otto sarebbe servito 10"01.

"Ho dato tutto quello che potevo, dispiace non essere andato in finale. Ho migliorato rispetto alla batteria, ma mi mancano ancora tante gare nelle gambe e tanto allenamento. Comunque ci ho messo la faccia, non volevo che i miei avversari dicessero che non volevo affrontarli. Adesso penso alla staffetta, sto bene non vedo l’ora di ritornare in pista". Il nuovo re della velocità è lo statunitense Noah Lyles, che in 9"83 ha battuto il botswano Tebogo (9"88) e il britannico Hughes (9"88).

A Larissa Iapichino sono mancati sei centimetri per salire sul podio. La fiorentina è stata quinta nella sua prima finale mondiale della carriera con 6.82, realizzato all’ultimo salto di una gara caratterizzata da problemi con la rincorsa. Per quanto visto in stagione il risultato lascia molto amaro in bocca: "Ho sbagliato, perché ho voluto forse strafare, mi sentivo carica, non ho ricercato quello che ho sempre fatto. Mi dispiace perché ci tenevo tanto, ho pasticciato nel momento sbagliato e non ce l’ho fatta a trattenere le lacrime". Vittoria della serba Ivana Vuleta (7.14) sulla statunitense Davis-Woodhall (6.91) e la rumena Rotaru (6.88). La marcia ha portato in dote lo splendido bronzo di Antonella Palmisano. L’olimpionica pugliese è stata terza sui 20 chilometri in 1h27’26" sfoderando sull’asfalto magiaro una prestazione di grinta e sofferenza, scacciando definitivamente la maledizione che l’aveva tormentata dopo Tokyo.

Paulo Soares

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