Migranti: l’invasione non si ferma. Il governo: nuovo decreto flussi ed espulsioni rapide. E verifica dell’età dei minori

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Le parole pronunciate dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al meeting di Rimini ("Superare odi ed etnie, accogliere e integrare favorendo l’immigrazione regolare"), si scontra con una realtà cruda: Lampedusa è di nuovo al collasso. All’hotspot di contrada Imbriacola ci sono quasi 4mila ospiti, fra cui 243 minori non accompagnati. E se lo scorso anno nello stesso periodo i migranti giunti sulle coste italiane erano stati 52mila, ad oggi sono 107mila, più del doppio.

La Prefettura di Agrigento ne ha spediti 740 a Porto Empedocle. Già pianificati, dall’ufficio territoriale del governo, alcuni spostamenti: con 3 pullman partiranno per il Veneto 150 migranti, 40 per l’Umbria, 150, con tre bus, per l’Emilia e 100, con 2 mezzi, per Vibo Valentia. I complessivi 440 sono stati già identificati dalla polizia, che riesce assieme alla Croce Rossa a tenere i ritmi infernali imposti dai continui sbarchi, all’hotspot di Lampedusa.

Il tema dell’immigrazione è tra i primi posti nell’agenda del governo che sta lavorando a un nuovo decreto flussi per l’arrivo di 450mila stranieri regolari e a un dl sicurezza che conterrà un’accelerazione sul fronte delle espulsioni degli irregolari e sulla verifica dell’età dei migranti presunti minori.

"Ritengo che sia necessario un nuovo decreto sicurezza già a settembre, perché l’Italia non può essere punto d’arrivo dei migranti di mezzo mondo", sottolinea il vicepremier e ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Matteo Salvini a Pinzolo, che aggiunge: "Siccome l’Italia ogni anno manda miliardi di euro a Bruxelles, la difesa dei confini italiani deve essere una priorità europea. E ad oggi purtroppo non lo è stata, siamo sempre stati soli".

E non si placano i malumori tra governatori e sindaci: questi ultimi in particolare lamentano l’impossibilità di garantire tutele sul sistema di accoglienza di minori stranieri non accompagnati, che al momento sono oltre 23mila in Italia, in maggioranza maschi e che hanno per la maggior parte 17, 16 e 15 anni. Inoltre fa discutere il caso di Chiaves (Torino), nella Valle del Tesso, dove a inizio agosto sono arrivati 50 migranti che hanno fatto aumentare del 50% la popolazione della piccola frazione di Monastero di Lanzo che vanta appena 100 residenti.

Il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, anche lui alle prese con una nuova ondata di arrivi non ha dubbi: "il problema migranti sta arrivando a un punto di non ritorno, quindi o l’Europa reagisce o saremo travolti. Tutti". Tra i fronti che tengono occupato l’esecutivo, anche le polemiche relative al fermo amministrativo e alle sanzioni comminate a due navi Ong, accusate dalle autorità italiane di non avere rispettato la normativa in tema di soccorso migranti.

Ad essere multate la Open Arms, che dovrà restare ferma nel porto di Carrara per 20 giorni, e la Sea-Eye 4 che per lo stesso numero di giorni non potrà lasciare il porto di Salerno. "E’ importante che le ong comprendano che non farle attraccare a Lampedusa non significa voler fare loro un danno o creargli problemi. Significa solo che Lampedusa non è in grado di ricevere altri profughi, che portare altre persone implica un trattamento non adeguato", ha precisato il prefetto di Agrigento, Filippo Romano, sulle polemiche dopo che alla nave ong Ocean Viking e ai 438 migranti a bordo è stato assegnato come porto quello di Genova (anche se per l’allerta maltempo alcuni saranno sbarcati a Vibo Valentia).

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"È una decisione ottusa che deve essere modificata al più presto. Quei naufraghi hanno già patito abbastanza, il governo li faccia sbarcare tutti al più presto", afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.

È ferma anche la nave Jonio di Mediterranea Saving Humans in seguito all’ispezione di una commissione guidata dalla Capitaneria di Porto di Trapani che al momento non ha ottenuto il certificato di idoneità per riprendere le sue missioni in mare. A fronte del numero elevatissimo di sbarchi negli ultimi giorni il sindaco delle Pelagie, Filippo Mannino, ha rivolto un appello all’esecutivo: "Il governo deve fare una seria riflessione su quanto sta succedendo. Non ho capito quale sia la strategia del ministero dell’Interno non per fermare, quanto per fronteggiare gli sbarchi di migranti. E qual è la strategia del ministero per aiutare quest’isola. Chiedo immediate risposte". E intanto il Mediterraneo continua a riempirsi di "carrette" piene di disperati. Un’invasione al quale occorre porre un rimedio. E, come dicono ora anche i sindaci di sinistra, anche un limite.

Sandro Bennucci

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