Ucraina: Erdogan vuole colloqui diretti Mosca-Kiev. Dall’incontro con Putin anche affari per 100 miliardi e la centrale nucleare

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La Turchia è pronta a mediare per un obiettivo ambizioso: per fare in modo che Russia e Ucraina abbiano negoziati diretti. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante una conferenza stampa congiunta con l’omologo russo Vladimir Putin a Soci, in Russia, riporta Anadolu.

"Naturalmente, l’Ucraina deve ammorbidire il suo approccio per potere compiere dei passi insieme alla Russia", ha affermato il presidente turco parlando di un possibile rilancio dell’iniziativa che aveva permesso l’esportazione di grano tramite un corridoio sicuro nel Mar Nero. Lo riporta la presidenza della Repubblica di Ankara.

Perchè la Turchia tiene tanto ai rapporti con Mosca? L’interscambio economico tra Turchia e Russia ha toccato i 62 miliardi di dollari e che le relazioni economiche vanno verso un interscambio da 100 miliardi. "Credo che l’incontro (di oggi a Soci) tra i governatori delle nostre banche centrali sia importante per prendere iniziative per utilizzare le nostre valute nelle relazioni bilaterali". Non basta: la prima unità della centrale nucleare di Akkuyu, in Turchia, realizzata dalla Russia, diventerà operativa il prossimo anno. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, citato dall’agenzia Ria Novosti, all’inizio dell’incontro con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan a Sochi. Ai colloqui è presente anche Alexei Likhaciov, capo dell’agenzia atomica russa Rosatom.

La controffensiva ucraina "è un fallimento", ha detto Putin parlando in conferenza stampa. Il presidente russo ha ricordato che bozze di accordo tra Mosca e Kiev erano state raggiunte lo scorso anno con la mediazione della Turchia, ma poi il governo ucraino "le ha gettate nella spazzatura".

Ora ci sono iniziative di cui si parla, ha aggiunto Putin, ma non sono state discusse con Mosca, e quindi "non percepiamo nulla di nuovo", ha affermato. Nelle prossime settimane la Russia finalizzerà i preparativi per inviare gratuitamente grano a sei Paesi africani poveri. Lo ha detto il presidente Vladimir Putin, precisando che a ciascuno di questi Paesi saranno fornite dalle 25.000 alle 50.000 tonnellate di cereali. Quest’anno, ha aggiunto Putin, si prevede in Russia un raccolto di 130 milioni di tonnellate di grano, di cui 60 milioni potranno essere esportati.

La Russia, ha ribadito Putin, "è pronta a tornare all’accordo sul grano" ma solo quando le controparti applicheranno i punti che prevedono la rimozione degli ostacoli alle esportazioni di cereali e fertilizzanti russi.

Ernesto Giusti

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