Migranti: a Lampedusa bloccate dai cittadini le auto di Meloni e von der Leyen. Via libera dopo un colloquio

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Un gruppo di cittadini di Lampedusa ha sbarrato la strada al convoglio di auto con la presidente del consiglio, Giorgia Meloni e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, nel tragitto dall’aeroporto all’hotspot.

“Come sempre io ci metto la faccia”, ha detto Meloni. Le decine di manifestanti minacciavano di non liberare la carreggiata senza un colloquio con le autorità. Sono scesi dalle auto anche von der Leyen e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Dopo qualche momento di tensione e il colloquio, i cittadini hanno ringraziato le autorità e sgomberato la strada.

Dopo un sopralluogo di una decina di minuti all’hotspot per i migranti di Lampedusa, la visita istituzionale sull’isola della premier Giorgia Meloni e della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen è proseguita al molo di Favaloro, dove arrivano ogni giorno diverse imbarcazioni provenienti dal Nord Africa.

Il ‘cimitero dei barchini’, viene chiamata questa distesa di imbarcazioni di legno o alluminio. Con il sindaco dell’isola Filippo Mannino, impegnato a New York all’Onu, è stato il suo vice, Attilio Lucia, a raccontare la situazione del molo a Meloni, von der Leyen, al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e alla commissaria europea per gli Affari interni Ylva Johansson.

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Nella conferenza stampa tenuta dopo il sopralluogo, Giorgia Meloni ha detto: “Qui è in gioco il futuro che l’Europa vuole darsi: il futuro dipende dalla capacità che Europa ha di affrontare le grandi sfide epocali, e quella delle migrazioni illegali è una di queste. Von der Leyen lo sa bene, l’ho sempre trovata collaborativa e questo è molto importante”.

E ancora: “Se qualcuno pensasse che di fronte alla crisi globale in atto la questione si potesse chiudere così prenderebbe un abbaglio. Siamo a una portata tale di flussi che se non lavoriamo tutti insieme saranno investiti prima gli stati di frontiera e poi tutti gli altri. E’ un problema che coinvolge tutti e da tutti va affrontato e la presenza della von der Leyen è un segnale di consapevolezza”.

Quindi la conclusione: “Non ha senso trovare soluzioni se altri le smontano con l’ideologia. Sulle migrazioni illegali, servono soluzioni serie, complesse, durature e che tutti lavorino nella stessa direzione: non avrebbe senso che una parte si impegna per trovare soluzioni e un’altra parte che per ragioni ideologiche si impegna per smontarle”.

Da parte sua, Ursula von der Leyen ha ribadito: “Sono qui per offrire una risposta coordinata tra le autorità italiane e quelle europee”

Ernesto Giusti

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