Napolitano, funerali laici a Montecitorio. Con Mattarella, Meloni e Macron

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Funerali di Stato, in forma laica, a Montecitorio, per il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano. In Aula la moglie, Clio Napolitano, accompagnata dai figli e dai nipoti. Ha fatto il suo ingresso con un assistente parlamentare, sulla sedia a rotelle. Ultimi a prendere posto, poi, da protocollo, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i presidenti di Camera e Senato Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, la premier Giorgia Meloni e la presidente della Consulta Silvana Sciarra.

In Aula a Montecitorio anche il presidente francese Emmanuel Macfron e l’ex presidente Francoise Hollande. Con loro anche il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeir e il primo ministro albanese Edi Rama, la duchessa di Edimburgo, Sophie Helen Rhys-Jones. I rappresentanti delle istituzioni estere prendono posto in prima fila in apposite sedie allestite in Aula per l’occasione.

"Viviamo questo momento in spirito di unita e condivisione". Lo ha detto Giulio Napolitano, figlio del presidente emerito della Repubblica, durante la cerimonia per i funerali di Stato nell’Aula della Camera, ringraziando le autorità presenti e i cittadini che nei giorni scorsi hanno visitato la camera ardente.

Giulio ha ricordato il rapporto del padre con il suo "lavoro", la politica intesa come "cosa seria". "Ricordo che in prima elementare lo ritrassi in un disegno accompagnato dalla scritta ‘Mio papà fa il deputato al Parlamento. Lo ritrassi alla scrivania con la penna in mano, a leggere libri e saggi, per 50 anni l’ho visto in quella posizione. Per mio padre la politica non era solo un’attività intellettuale ma partecipazione fisica ed affettiva".

Giorgio Napolitano e Silvio Berlusconi erano "due persone cosi’ lontane, due storie distanti, due mondi opposti, due figure diverse, chiamate a condividere i massimi incarichi dello Stato. Poteva essere difficile quella convivenza e non fu sempre facile, non mancarono i momenti di tensione e le polemiche, ma da tutte e due le parti non vennero mai meno la volonta’ e la forza di mantenere il rapporto nei binari della correttezza istituzionale". Cosi’ Gianni Letta, intervenendo nell’Aula della Camera alla cerimonia laica in ricordo del presidente emerito Giorgio Napolitano.

"Mai in Giorgio Napolitano è venuto meno in lui l’altissimo senso delle istituzioni, che lo ha sempre guidato nel suo impegno politico, specie nelle fasi piu’ difficili per lui, ovvero i governi Berlusconi", sottolinea l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Dopo la scomparsa di Berlusconi ora quella del presidente Napolitano a tre mesi di distanza, nota Letta. "Mi piace immaginare che incontrandosi lassù possano dirsi quello che non si sono detti quaggiu’", chiarirsi "e ritrovarsi nella luce".

Ernesto Giusti

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