Manovra di bilancio: taglio canone Rai, asili nido gratis, pensioni indicizzate, Ponte sullo Stretto. Ecco tutte le misure

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"E’ una manovra seria e realistica", afferma Giorgia Meloni. E ancora: "La considero una manovra che non disperde risorse ma le concentra su alcune grandi priorità, nonostante un quadro abbastanza complesso: nel 2024 avremo circa 13 miliardi di euro di maggiori interessi sul debito da pagare in forza delle decisioni assunte dalla Banca Centrale Europea e circa 20 miliardi di euro di Superbonus", ha spiegato. In sostanza, "l’aumento dei tassi di interesse e il Superbonus fanno complessivamente più della manovra di bilancio".

Il provvedimento più corposo, da circa 10 miliardi per l’intero anno, è la conferma "per l’intero 2024 del taglio del cuneo contributivo che avevamo disposto lo scorso maggio: è un aumento in busta paga che mediamente corrisponde a circa 100 euro al mese e che coinvolge una platea di circa 14 milioni di cittadini".

L’opposizione – in particolare il Pd e il M5S – parla di "manovra dannosa per il Paese e che azzoppa la Rai".

Ma al di là della polemica politica, andiamo a vedere le principali novità nella manovra di bilancio da quasi 28 miliardi, approvata oggi, 16 ottobre 2023, dal governo Meloni: dal taglio del canone Rai alla riduzione delle tasse in busta paga; dalle decontribuzioni per le mamme lavoratrici alle agevolazioni per le imprese che non delocalizzano. Dalle rivalutazioni delle pensioni alle previsioni per il Ponte sullo Stretto ai contratti della PA, fino all’anticipo pensionistico con la nuova Quota 104.

CANONE RAI – Diminuisce il canone Rai in bolletta che passa da 90 a 70 euro all’anno.

TAGLIO CUNEO, (100 EURO, MEDIA IN BUSTA PAGA) – Circa dieci miliardi della manovra sono destinati al rinnovo nel 2024 del taglio del cuneo fiscale-contributivo (7% per i redditi fino a 25 mila euro, 6% per i redditi fino a 35 mila euro). La misure interessa circa 14 milioni di lavoratori che manterrà anche per il prossimo anno il beneficio medio in busta paga di 100 euro al mese.

ALIQUOTE IRPEF E RIDUZIONE CUNEO – La riforma delle aliquote Irpef prevede l’accorpamento delle prime due fasce (0-15mila al 23% e 15-28mila al 23%) al 23% per tutti i redditi fino a 28mila euro l’anno. La misura è finanziata in manovra con 4,3 miliardi. La contemporanea applicazione della riduzione del cuneo contributivo e della nuova aliquota Irpef avrà l’effetto di rafforzare le buste paga dei lavoratori dipendenti fino 1.298 euro annui (per 27.500 euro lordi annui). Con il decreto viene anche innalzata la no tax area per i lavoratori dipendenti a 8500 euro.

LAVORO, CONFERMATA DETASSAZIONE FRINGE – Confermata la detassazione dei premi produttività al 5% e la soglia fino a 2 mila euro dei fringe benefit per i lavoratori con figli a carico, fino a 1000 euro per tutti gli altri (si potranno utilizzare anche per pagamenti di affitto e mutuo prima casa).

MENO TASSE SE ASSUMI. SCONTO PIU’ ALTO SE DONNE, EX RDC E GIOVANI – Salgono al 20% le deduzioni fiscali per le nuove assunzioni a tempo indeterminato. Lo sconto è superiore al 20% per l’assunzione a tempo determinato di lavoratori svantaggiati, disabili, donne con almeno due figli minorenni o disoccupate, giovani, lavoratori del Sud ed ex Rdc.

CREDITO IMPOSTA IMPRESE SUD – Per le imprese e per sostenere gli investimenti privati sarà previsto un credito di imposta per coloro che effettuano l’acquisizione dei beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nel Mezzogiorno, vengono stanziati 1,8 miliardi nel 2024 ai quali si aggiungono le risorse per contratti di sviluppo, nuova Sabatini e contratti di sviluppo (300 mln).

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FAMIGLIE E BONUS NATALITA’ – In favore delle famiglie numerose e per alzare il tasso di natalità sono destinate risorse pari a 1 miliardo di euro. Tra le misure, confermata la carta ‘Dedicata a te’ nella misura di 600 milioni di euro per l’anno 2024 e si integra lo stanziamento dei mutui prima casa di circa 380 milioni di euro. Decontribuzione per le mamme lavoratrici per un anno se ha due figli entro i 10 anni del più piccolo e permanente per quelle che hanno 3 figli fino ai 18 anni del più piccolo.

GLOBAL MINIMUM TAX – Dal 1 gennaio 2024 prevista l’entrata in vigore della global minimum tax al 15% per i gruppi multinazionali con fatturato annuo superiore a 750 milioni di euro.

AGEVOLAZIONI SE IMPRESE RIENTRA IN ITALIA – Alle imprese e attività produttive che ritornano a investire in Italia sarà riconosciuta una riduzione del 50% delle imposte sui redditi nel periodo d’imposta in cui avviene il trasferimento e per i 5 anni successivi. Per evitare delocalizzazioni, l’impresa dovrà restituire quanto ricevuto, pagando anche gli interessi, se decide di trasferire l’attività in un altro Stato durante il periodo in cui beneficia dell’agevolazione e nei successivi 5 anni.

AGEVOLAZIONI RIENTRO CERVELLI – Dal 2024 sarà riconosciuto un nuovo regime agevolato per i lavoratori dipendenti o autonomi che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia per un massimo di 5 anni. Potranno beneficiare di una riduzione della tassazione del 50%, entro un limite di reddito agevolabile pari a 600.000 euro. L’agevolazione andrà restituita con interessi se non mantengono la residenza fiscale nei 5 anni.

PONTE SULLO STRETTO – La manovra assicura inoltre le risorse necessarie per la realizzazione del Ponte sullo stretto 12 miliardi in un orizzonte pluriennale e con quote crescenti.

PENSIONI, SPUNTA QUOTA 104 – Modifiche per l’Ape con l’innalzamento a 36 anni del requisito contributivo per gli uomini rispetto alla legislazione vigente e con requisiti diversi per le donne, e quota 104 con alcune specifiche che tengono conto della necessità di valorizzare chi vuole rimanere a lavoro (quali il cd. Bonus Maroni).

INDICIZZAZIONE PENSIONI – Per il 2024 rimodulato il meccanismo di indicizzazione delle pensioni all’inflazione in vigore lo scorso anno, che tutela le pensioni più basse. Inoltre grazie anche alla riforma delle aliquote Irpef i pensionati potranno avere benefici fino a 1.279 euro annui (reddito da pensione intorno a 28 mila euro).

RINNOVO CONTRATTI PA – Cinque miliardi per i rinnovi dei contratti della pubblica amministrazione, a cui si aggiungono circa 2,5 miliardi destinati al personale medico sanitario.

Sandro Bennucci

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