Spagna: la principessa Leonor, 18 anni, giura sulla Costituzione. Ora può diventare regina

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Potrà succedere a Re Felipe, la principessa Leonor, diventata 18enne e quindi maggiorenne, oggi 31 ottobre 2023. Davanti alle Cortes riunite, alle più alte cariche dello Stato e agli ex premier spagnoli, la principessa delle Asturie, ha giurato la sua fedeltà alla Costituzione e al re.

L’erede al trono potrà da ora succedere a Felipe VI in caso di abdicazione, morte o incapacità. La Spagna si prepara così ad avere la sua prima regina regnante in oltre 120 anni, dall’epoca di Isabella II. "Servirò gli spagnoli con rispetto e lealtà", "vi chiedo di riporre la vostra fiducia in me, così come io ripongo tutta la mia fiducia nel nostro futuro, nel futuro della Spagna", ha detto in un breve discorso pronunciato al Palazzo Reale.

Felipe le ha ricordato l’importanza di adempiere alla Costituzione e le ha promesso che non sarà "sola in questo cammino". Dalla mattina la folla a Madrid, con in mano bandiere della Spagna, ha cominciato a radunarsi dietro le transenne, lungo le vie che avrebbe percorso la famiglia reale a bordo delle Rolls Royce Phantom IV, scortate dalla Guardia reale a cavallo.

I lampioni delle vie principali della città sono state adornate con ritratti della principessa e nei negozi di souvenir sono spuntate tazze con il suo volto, striscioni e calamite commemorative: un effetto di quella che i media spagnoli hanno definito come ‘Leonormania’.

La principessa, con indosso un tailleur bianco, simile al completo Armani indossato dalla regina Letizia nel giorno dell’annuncio ufficiale del suo fidanzamento con Felipe, ha salutato i presenti dal finestrino, prima di arrivare davanti al Congresso dei deputati, dove si è svolta la cerimonia.

"Giuro di adempiere fedelmente ai miei doveri, di osservare e far rispettare la Costituzione e le leggi, di rispettare i diritti dei cittadini e delle comunità autonome e fedeltà al re", ha detto nell’emiciclo del Congresso, appoggiando una mano sullo stesso volume della Costituzione su cui giurò il padre Felipe VI nel 1986.

Deputati, senatori, governatori regionali e le più alte cariche dello Stato hanno salutato la futura regina con un lungo applauso e Leonor, circondata dalla famiglia, li ha ringraziati, visibilmente emozionata. Le celebrazioni sono proseguite al Palazzo Reale dove Felipe ha posto sulle spalle della figlia il Collare dell’Ordine di Carlo III, la più alta decorazione civile data dallo Stato spagnolo, sorridendole e dandole un tenero bacio sulla guancia. In serata l’erede al trono ha celebrato il suo compleanno al palazzo di El Pardo con la famiglia di Letizia e di Felipe, incluso il re emerito Juan Carlos I che vive in esilio ad Abu Dhabi dal 2020, dopo i numerosi scandali.

L’emerito, così come la regina Sofia, non ha partecipato alle cerimonie ufficiali al Congresso e al Palazzo Reale. Juan Carlos non è stato l’unico assente. Due ministre di Podemos e un ministro di Izquierda Unida hanno volutamente disertato il giuramento esprimendo il loro credo repubblicano.

E anche i partiti nazionalisti e indipendentisti baschi, catalani e galiziani hanno boicottato l’evento pubblicando un duro manifesto in cui hanno accusato la monarchia di essere la "massima espressione della disuguaglianza, dei privilegi e dell’impunità rispetto agli altri cittadini".

Il premier ad interim Pedro Sanchez, che ha stretto un patto di governo con Sumar (piattaforma progressista in cui sono confluiti sia Podemos che IU) e che sta cercando l’appoggio degli indipendentisti per rimanere alla Moncloa, ha assicurato a Leonor che può contare sulla "lealtà e il rispetto del governo".

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La monarchia spagnola ha affrontato con gli scandali di Juan Carlos I anni turbolenti e di dure critiche. E ora l’erede al trono, che viene descritta dal suo entourage come attenta ai problemi ambientali, ai diritti delle donne e alla salute mentale, dovrà proseguire nel lavoro portato avanti da Felipe per recuperare la fiducia degli spagnoli.

Leonor, che appartiene alla generazione Z, può avvicinare i più giovani alla Corona e non è un caso che alla cerimonia del giuramento sia stato invitato un gruppo di ragazzi, ta i 18 e i 28 anni, selezionati per le loro carriere professionali e il loro coinvolgimento nella società spagnola.

Al momento è difficile stabilire il gradimento di cui gode la Corona. Secondo un sondaggio realizzato da Sigma Dos per l’ultimo numero del settimanale Hola!, gli spagnoli danno una valutazione a Leonor di 6,2 punti su 10, uguale a quella assegnata alla madre Letizia e un po’ inferiore rispetto al giudizio espresso su Felipe (6,7 punti).

Non ci sono invece sondaggi effettuati da enti pubblici da quando il Centro di Ricerche Sociologiche (Cis) li ha interrotti nel 2015. Secondo il politologo Jaime Ferri Dura, professore di Scienze Politiche all’Università Complutense di Madrid, "nel futuro immediato non verrà messa in discussione" l’esistenza della monarchia in Spagna.

Il politologo ha spiegato poi che l’assenza di alcuni ministri al giuramento "non è qualcosa di problematico" ma semplicemente dimostra la realtà dei fatti, ovvero che "ci sono gruppi che sono contrari alla monarchia", che in Spagna c’è una "pluralità e che questa può essere espressa". Secondo Ferri però, se la monarchia vuole continuare ad esistere, è meglio che Juan Carlos resti in esilio, fuori dalla Spagna, perché un suo ipotetico ritorno potrebbe accendere le proteste.

Ernesto Giusti

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