Giorgia Meloni vittima di una telefonata “trappola” dalla Russia. Gli uffici ci sono cascati. Lei non ha abboccato

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Cercano di seminare trappole in ogni modo, sul cammino di Giorgia Meloni. Anche approfittando del fatto che sono tanti gli interlocutori internazionali della presidente del consiglio. Tanti al punto che perfino l’ufficio del suo congliere diplomatico è stato vittima, il 18 settembre 2023, prima dell’assemblea dell’Onu, di due comici russi che le hanno chiamato Palazzo Chigi spacciandosi per "presidente dell’Unione Africana".

Ma lo scherzo non ha ottenuto il risultato voluto: nonostante il tentativo di farle dire frasi "scomode" Meloni ha invece ribadito, nella sostanza, le posizioni assunte dal Governo, pur nei toni consueti di estrema cortesia formale che si tengono in interlocuzioni con rappresentanti istituzionali stranieri.

Quindi la presidente del Consiglio, nonostante le provocazioni, ha confermato il pieno sostegno all’Ucraina e le politiche italiane di contrasto all’immigrazione illegale, concludono le medesime fonti.

In una nota, Palazzo Chigi spiega: "L’Ufficio del Consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio dei Ministri si rammarica per essere stato tratto in inganno da un impostore che si è spacciato per il presidente della Commissione dell’Unione Africana e che è stato messo in contatto telefonico con il presidente Meloni. L’episodio è avvenuto il giorno 18 settembre nel contesto dell’intenso impegno sviluppato in quelle ore dal Presidente Meloni per rafforzare i rapporti con i leader africani con i quali ha avuto importanti incontri a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu tra il 19 e il 21 settembre".

Ma la Meloni, in ogni caso, ha saputo mantenere stile e compostezza. Infatti ecco quanto ha affermato nella telefonata "fake" con i comici russi, Vovan (Vladimir Kuznetsov) e Lexus (Alexey Stolyarov), uno dei quali si sarebbe spacciato per un "politico africano".

"C’è molta stanchezza da tutte le parti" sul conflitto in Ucraina e "si avvicina il momento in cui tutti capiranno che abbiamo bisogno di una via d’uscita. Il problema – afferma l’interlocutrice che viene presentata come Meloni – è trovare una via d’uscita accettabile per entrambe le parti senza distruggere la legge internazionale. Ho alcune idee su come gestire questa situazione, ma aspetto il momento giusto per metterle sul tavolo".

La registrazione della conversazione è stata postata sulla piattaforma online canadese Rumble e ripresa dall’agenzia russa Ria Novosti.

"La controffensiva dell’Ucraina non sta andando come ci si aspettava", afferma ancora Meloni e "non ha cambiato il destino del conflitto". Quindi "tutti capiscono che potrebbe durare molti anni se non cerchiamo di trovare una soluzione".
Gli ucraini comunque, aggiunge, "stanno facendo quello che devono fare, quello che è giusto fare, e noi cerchiamo di aiutarli".

Una parte della conversazione è dedicata all’arrivo degli immigrati sulle coste italiane: "L’Europa – afferma l’interlocutrice – ha pensato per un sacco di tempo che poteva risolvere il problema limitandolo all’Italia. Quello che non capiscono è che è impossibile. La dimensione di questo fenomeno è tale che coinvolge non solo la Ue, ma a mio parere anche l’Onu. Il problema è che gli altri non se ne curano e tutti concordano che l’Italia deve risolvere questo problema da sola".
C’è poi un breve cenno alla Libia. "Potremmo discutere per ore – afferma la voce attribuita a Meloni – cosa è successo in Libia. Forse oggi qualcuno capisce che la situazione del dopo non è stata così buona, non è stata migliore".

Ernesto Giusti

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