Migranti, Meloni firma con Tirana: chi sarà salvato in mare verrà trasferito in due centri in Albania

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I migranti salvati nel Mediterraneo dalle navi italiane saranno trasferiti in Albania. In due strutture capaci di accogliere fino a 36mila persone in due strutture gestite dall’Italia in territorio albanese. L’opposizione fa polemica, ma la maggioranza sostiene che la strada scelta è buona e servirà a scoraggiare gli arrivi.

In ogni caso, è questa la sostanza del protocollo d’intesa siglato stasera, 6 novembre 2023, da Giorgia Meloni e da Edi Rama a Palazzo Chigi. È la concretizzazione di un accordo "sostanzialmente chiuso a Ferragosto, durante l’incontro che i due leader hanno tenuto in Albania e che è stato narrato come una semplice vacanza, ma altro che aperitivi…", spiegano fonti di Palazzo Chigi, sottolineando che si tratta di svolta "storica non solo per l’Italia ma per tutta l’Unione europea".

"Se l’Italia chiama, l’Albania c’è", mette in chiaro Rama, ricordando che il suo Paese è in attesa di entrare nell’Ue, ma "è uno Stato europeo: ci manca la U davanti, ma ciò non ci impedisce di essere e vedere il mondo come europei".

E ancora: "La storia, quando la ascoltiamo, è buona consigliera. Se oggi l’Albania è una destinazione per l’Italia e se oggi gli albanesi hanno un futuro, questo viene anche e in gran parte dal fatto che quando noi eravamo i profughi, l’Italia ci ha accolto a braccia aperte e ci ha dato un futuro".

Per il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, questa novità "rafforza il nostro ruolo da protagonista in Europa", e da FdI parlano di "dottrina Meloni".

"Il governo ha alzato bandiera bianca in Europa e trova rifugio in Albania", è invece la lettura di Azione, ed è critico il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni: "Ci mancava solo la delocalizzazione in Albania dei naufraghi salvati".

"Si crea una sorta di Guantanamo italiana", prevede invece Riccardo Magi (+Europa). Nella sua visita di fine aprile a Londra, la premier aveva spiegato di "condividere" la linea di Rishi Sunak, quando il premier inglese studiava l’ipotesi di mandare in Ruanda i richiedenti asilo in attesa delle verifiche.

Un piano, però, che ora coinvolge l’Austria e ha fatto capolino nel briefing mattutino della Commissione europea, quando la portavoce, Anitta Hipper, ha commentato: "Le leggi sull’asilo dell’Ue si applicano solo alle domande presentate sul territorio di uno Stato membro, ma non al di fuori di esso".

Qualche ora dopo, Meloni ha presentato una soluzione non molto dissimile da quella inglese, seppure in una cornice ben diversa, come hanno ammesso fonti italiane.

Sandro Bennucci

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