Gaza: blitz di Israele nell’ospedale Shifa. Fatta saltare la sede del Parlamento di Hamas. Ostaggi: trattativa difficile

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L’esercito israeliano è entrato nell’ospedale Shifa di Gaza City, annunciando di aver trovato armi e materiale di Hamas. Un’operazione "mirata" all’interno di "una zona specifica" del complesso, hanno fatto sapere i militari, che hanno esortato "tutti i terroristi presenti nell’ospedale ad arrendersi". Non va avanti la trattativa sul rilascio degli ostaggi: Hamas chiede 5 giorni di tregua in cambio di 50 persone. Israele non vuol concedere più di tre giorni.

Intanto, l’incursione nella clinica più grande della Striscia, sotto la quale lo Stato ebraico ritiene si nasconda il comando centrale di Hamas, è arrivata nel giorno in cui l’esercito ha ordinato alla popolazione di tre villaggi della zona sud di Gaza – dove finora hanno trovato rifugio gli sfollati dal nord – di lasciare le loro abitazioni per motivi di sicurezza. Un avviso che sembra preludere ad una possibile azione militare anche in quell’area.

Mentre la sede del Parlamento di Gaza City, dove lunedì soldati israeliani si erano fatti fotografare dopo averla conquistata, è stata fatta esplodere. L’ospedale Shifa era diventato da giorni terreno di battaglia. L’operazione dell’esercito, a quanto pare condotta da un centinaio di soldati, era ancora in corso in serata.

Finora, secondo i portavoce militari, non sono state trovate tracce degli ostaggi, come invece sarebbe avvenuto nell’ospedale Rantisi, dove Israele ha detto di aver rinvenuto "prove" del passaggio dei rapiti da Hamas.

La fazione islamica ha definito l’annuncio sul ritrovamento di armi nell’ospedale "una palese menzogna" da parte dello Stato ebraico "che non dovrebbe più ingannare nessuno". L’Olp ha bollato "l’assalto delle forze di occupazione israeliane al complesso Shifa" come "una continuazione della guerra genocida" e "un nuovo crimine di guerra".

Larga parte del mondo arabo ha condannato duramente il blitz israeliano, con il Qatar – prezioso mediatore per gli ostaggi – che ha chiesto "un’indagine internazionale sui raid" negli ospedali mentre la Giordania ha parlato di "violazione delle leggi di guerra".

Anche gli Usa sono intervenuti con il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, John Kirby, affermando di non aver dato alcun assenso all’operazione allo Shifa. Prima dell’ingresso nell’ospedale, è stata la ricostruzione dell’esercito israeliano, si è consumato uno scontro con i miliziani di Hamas durante il quale 4 di loro sono rimasti uccisi.

I militari hanno sostenuto che nel reparto risonanze magnetiche sono stati trovati "mezzi da combattimento, materiale di intelligence e militare di Hamas".

"Questo posto, dopo il 7 ottobre, ha costituito un nascondiglio per circa 200 terroristi che avevano partecipato alle stragi e che sono scappati qua", ha affermato il portavoce militare Daniel Hagari, aggiungendo che i soldati hanno rinvenuto "uniformi di cui i miliziani si sono sbarazzati" per poi confondersi con i civili.

"Gli ospedali Shifa, Rantisi e altri ancora – ha sostenuto Hagari – sono stati tutti utilizzati da Hamas". L’operazione, ancora secondo la ricostruzione israeliana, non è stata solo militare: i soldati – come mostrano video e foto diffuse dall’esercito – hanno consegnato "forniture mediche, incubatrici e viveri per i bambini".

In una dichiarazione riportata dal Washington Post, il direttore del pronto soccorso dell’ospedale Omar Zaqout ha accusato invece le forze israeliane di aver spogliato, ammanettato e bendato molti sfollati presenti nell’ospedale e di averli portati in una destinazione non precisata.

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L’esercito lo ha smentito, sostenendo che non c’è stata "alcuna frizione" tra soldati, medici e pazienti dell’ospedale. Mentre un giornalista che si trovava dentro lo Shifa ha raccontato alla Bbc che le truppe sono andate di stanza in stanza, piano dopo piano, ad interrogare tutti, sia il personale che i pazienti, accompagnati da interpreti.

Sul fronte del temuto allargamento del conflitto, Hamas sembra in difficoltà con il suo alleato principale, l’Iran. Nell’ultimo incontro a Teheran, l’ayatollah Ali Khamenei avrebbe avvisato il capo della fazione palestinese Ismail Haniyeh con queste parole: "Non ci avete dato alcun avvertimento del vostro attacco del 7 ottobre contro Israele e noi – avrebbe detto la Guida suprema secondo la Reuters, che cita tre alti funzionari del regime – non entreremo in guerra per conto vostro".

Infine, nella tremenda situazione umanitaria in cui versa Gaza, i morti – secondo le autorità di Hamas – sono arrivati a 11.500, di cui 4.710 minori e 3.160 donne. Mentre i feriti nella Striscia – che potrebbe trovarsi in black-out totale per mancanza di carburante – sono quasi trentamila.

Ernesto Giusti

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