Niente processo perchè il fatto non sussiste: il giudice del Tribunale di Firenze ha emesso, oggi 20 novembre 2023, una sentenza di non luogo a procedere nei confronti di tre attivisti di Ultima Generazione che nel luglio 2022 avevano fatto un blitz agli Uffizi incollandosi al vetro di protezione della "Primavera" di Botticelli.
I tre giovani erano sono stati accusati di manifestazione non-preavvisata, interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale. "Siamo contenti di questa sentenza perché rende giustizia, perchè quello che è stato fatto era una manifestazione di dissenso ma soprattutto di libera espressione del pensiero, dell’opinione all’interno di una dialettica che è la base delle democrazie moderne", si legge in un comunicato diffuso da Ultima Generazione.
Stamattina Simone, uno degli imputati, ha attraversato le porte del Tribunale di Firenze con le scarpe infangate. "É il fango che rappresenta il disastro vissuto a Campi Bisenzio, di Prato, dell’Emilia Romagna e delle Marche", ha detto il giovane, a processo con Laura e Beatrice.
"Il messaggio del Tribunale è chiaro: Simone, Laura e Beatrice, incollandosi al quadro della Primavera di Botticelli, non hanno commesso un reato – continua il comunicato di Ultima Generazione – Questo ci solleva, ma non ci consola: il Governo ancora non si impegna a mettere in sicurezza la popolazione dalla crisi climatica preparandosi ad affrontarla e ad aiutare economicamente le famiglie, le aziende e i territori colpiti in questi mesi in Toscana, Emilia Romagna e Veneto. Con la disobbedienza civile siamo pronti a prenderci la responsabilità delle nostre azioni, chiediamo al Governo e al Parlamento di fare lo stesso".
L’azione alle Gallerie degli Uffizi del luglio 2022, spiega sempre Ultima Generazione, è stato "solo uno degli innumerevoli campanelli d’allarme rimasti ignorati. Il Governo si rifiuta di ascoltare i cittadini e abbiamo visto che si è trovato totalmente impreparato ad affrontare le alluvioni degli ultimi 6 mesi. Chiediamo che il Governo si prenda le sue responsabilità e non smetteremo di esprimere le nostre richieste con i mezzi nonviolenti che abbiamo fino a che non otterremo azioni concrete, ovvero soldi per le famiglie e i territori disastrati".