Cop28: il sultano propone di “non eliminare i fossili”. Benzina per altri 30 anni. Bufera fra i delegati a Dubai

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Nella bozza di accordo, alla Cop28 di Dubai, salta la parola "eliminazione", riferita ai fossili. Il presidente, Sultan Al Jaber, inserisce solo una "riduzione". In sostanza andremo a benzina per altri 30 anni. Non è più citata la parola "uscita" dai combustibili fossili mentre resta l’indicazione di triplicare la capacità di energia rinnovabile e raddoppio dell’efficienza energetica al 2030.

Rivolto ai delegati, dopo la diffusione della sua bozza da sottoporre alle 197 Parti più l’Unione europea, Al Jaber ha detto: "Sapete cosa rimane per l’accordo e sapete che voglio abbiate la massima ambizione su tutti i temi compreso il linguaggio sui combustibili fossili". Perciò: "Questa è la mia proposta, ora fate voi, la mia porta resta aperta".

La bozza del "Primo Global stocktake" riconosce dunqua la necessità "di una riduzione profonda, rapida sia del consumo che della produzione di combustibili fossili in modo giusto, ordinato ed equo, in modo da raggiungere lo zero netto entro, prima o intorno al 2050, come raccomandato dalla scienza".

Il testo invita "ad accelerare nelle tecnologie a zero e a basse emissioni, comprese, tra le altre, le energie rinnovabili, il nucleare, le tecnologie di abbattimento e rimozione, comprese la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio del carbonio, e la produzione di idrogeno a basso contenuto di carbonio, in modo da potenziare gli sforzi verso la sostituzione delle tecnologie fossili ‘unabated’ nei sistemi energetici".

ONU – "Phase out non vuol dire uscita allo stesso tempo di tutti" dai combustibili fossili. "L’importante è che sia compatibile con emissioni zero al 2050 e in linea con 1,5" di aumento della temperatura media globale entro fine secolo rispetto al periodo pre industriale. Così il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha risposto a chi gli ha chiesto se si potrebbe considerare un fallimento un accordo alla Cop28 senza la citazione dell’uscita dai combustibili fossili.

ITALIA – "Si può e si deve fare di più. Stiamo lavorando con i partner europei per migliorare la proposta della presidenza emiratina. Serve uno sforzo ulteriore per un testo più ambizioso". È quanto ha dichiarato il ministro italiano dell’Ambiento e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, al termine della riunione di coordinamento dei ministri dell’Unione Europea.

ISOLE MARSHALL – John Silk, ministro delle Risorse naturali della Repubblica delle Isole Marshall, sulla bozza di testo di accordo ha tuonato: "La Repubblica delle Isole Marshall non è venuta qui per firmare la nostra condanna a morte. Siamo venuti qui per lottare per l’1,5°C e per l’unico modo per realizzarlo: l’uscita graduale dei combustibili fossili".

E ancora: "Ciò che abbiamo visto oggi è inaccettabile. Non andremo in silenzio nelle nostre tombe acquatiche. Non accetteremo un risultato che porterà alla devastazione del nostro Paese e di milioni, se non miliardi, di persone e comunità più vulnerabili".

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