Unioncamere: 657.000 imprese straniere in Italia (+10% in 5 anni). Prato prima provincia, Firenze terza

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Prato e Firenze sono le province che registrano il maggior numero di imprese guidate da stranieri. A Prato imperano i cinesi, ma anche nel capoluogo della Toscana, chi viene dall’estero si è solidamente impiantato. Infatti le imprese straniere crescono sensibilmente anche nel 2023 e raggiungono il numero di 657 mila, il 10% in piu’ rispetto a 5 anni fa, mentre quelle con titolari italiani nello stesso periodo sono diminuite del 3%.

I dati Unioncamere-InfoCamere aggiornati al 30 giugno 2023 sulle imprese straniere iscritte al Registro delle imprese delle Camere di commercio indicano un saldo positivo per 14.500 unità nei primi sei mesi di quest’anno, frutto di 35.501 iscrizioni e 20.923 cessazioni.

"L’Italia delle imprese e’ sempre piu’ multietnica – ha commentato il Presidente di Unioncamere, Andrea Prete – e questo e’ un bene perche’ fare impresa aiuta ad integrarsi e perche’ si pone un freno alla denatalita’, fenomeno che coinvolge l’Italia e che non puo’ alla lunga non ripercuotersi sul sistema imprenditoriale. Se la concorrenza e’ leale e’ la benvenuta e migliora il tessuto delle imprese".

A trainare l’imprenditoria straniera nel primo semestre 2023 sono stati i settori delle costruzioni e dei servizi (+3% su base annua) che insieme rappresentano il 44% del totale, insieme all’agricoltura (+5%). Il commercio registra una lieve frenata (-0,7%) ma resta il settore piu’ rappresentativo con oltre 261mila imprese. Sotto il profilo territoriale la maggior parte delle imprese straniere si concentra nel Nord Ovest a partire dalla Lombardia (il 31% del totale).

La provincia con la maggiore concentrazione di imprese straniere si conferma Prato, dove l’incidenza e’ pari al 33%, seguita da Trieste (20%) e Firenze (18%). All’estremo opposto la provincia con la minore incidenza è Barletta-Andria-Trani con il 2,5%.

Restringendo l’analisi alle imprese individuali, Marocco, Romania e Cina sono i Paesi da cui provengono la maggior parte dei titolari d’azienda (34% del totale) seguiti da Albania, Bangladesh e Pakistan (19%) e quindi da Egitto, Nigeria e Senegal (11%).

Gli imprenditori marocchini segnano una marcata presenza ad una forte specializzazione territoriale, vantando la massima incidenza nelle province dello Stretto (Catanzaro, Reggio Calabria e Messina). La presenza dei romeni invece risulta meno specializzata territorialmente in quanto raggiunge la massima incidenza in province collocate in tre regioni diverse (Viterbo, Torino, Cremona).

I titolari cinesi invece mostrano un’elevata incidenza e concentrazione in Toscana (Prato con il primato assoluto del 70% e Firenze) ma anche nelle Marche (Fermo).

Ernesto Giusti

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