“Firenze non è sicura, le telecamere non proteggono”: lettera aperta al sindaco Nardella

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"La lezione del pestaggio di un anziano a Firenze in una via di Santa Croce è molto chiara. Lei ci deve dire se alla sua amministrazione sta bene che quando una persona anziana vede in strada qualcosa che non va, fa meglio ad abbassare lo sguardo e a tacere, per non essere massacrata di botte se dice qualcosa" e "le telecamere arrivano sempre dopo il fatto".

Così una lettera aperta che il circolo di Firenze del Popolo della Famiglia rivolge al sindaco Dario Nardella per spiegargli che "le telecamere non sono un deterrente sufficiente" in particolare "alla rabbia dei giovani verso gli adulti, e degli adulti verso i vecchi quando i secondi hanno fallito nella loro missione educativa e non hanno trasmesso ai primi il vero senso della vita perché a loro volta non ce l’avevano".

"Per la nostra Firenze come altrove – conclude il referente Pier Luigi Tossani -, ancora una volta la fallace illusione dell’efficacia del controllo sociale per risolvere il degrado umano rimbalza sui fatti, i quali ci riconducono in modo sempre più pressante alla dura realtà. Ciascuno di noi è quindi chiamato più che mai ad essere presente nel suo ruolo nella società riconoscendo la Verità sull’Uomo, in modo da evitare che la nostra comunità imploda e sia spazzata via", "emerge una realtà politicamente molto scorretta: il problema non si risolve se non si intraprende un doloroso ma salutare percorso di conversione a Cristo, che è l’unico che può rivelare all’Uomo la verità sull’Uomo, e quindi dare senso pieno alla vita".

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