Mattarella firma ddl ambulanti, ma bacchetta le proroghe del governo. Reazioni di Salvini e dei balneari

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E’ stato promulgato dal presidente della Repubblica, il disegno di legge concorrenza perché indispensabile al percorso del Pnrr. Tuttavia, Mattarella lo ha fatto di malavoglia, essendo, a suo avviso, palesemente in contrasto con le norme europee.

Si tratta, in sostanza, di un provvedimento annuale dedicato ai cosiddetti "ambulanti", che ricorda molto quello dello scorso febbraio sui balneari per il quale il Colle decise di intervenire allo stesso modo, cioè firmando ma accompagnando il via libera con una lettera di richiamo indirizzata a governo e parlamento.

In un lungo ed articolato comunicato, il Quirinale ha fatto sapere all’esecutivo – e ai presidenti di Camera e Senato – come nel testo del ddl concorrenza siano evidenti "profili di contrasto con il diritto europeo": ragione per la quale il capo dello Stato ritiene siano "indispensabili, a breve, ulteriori iniziative di Governo e Parlamento".

E’, quello del Capo dello Stato, l’ennesimo invito ad agire rapidamente per sanare una situazione delicata lasciata passare solo in nome di un’esigenza superiore come quella di non perdere i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Il provvedimento approvato è dedicato alla concorrenza nel settore degli ambulanti ma è lo stesso Quirinale a ricordare come le osservazioni siano "molto simili" a quelle espresse al governo rispetto ai balneari, settore peraltro per il quale i rilievi europei e del Colle non sono stati ancora soddisfatti a distanza di quasi un anno.

Tralasciando le diverse dettagliate precisazioni tecniche il presidente scrive: si presentano "profili di contrasto con il diritto europeo e decisioni giurisdizionali definitive accrescono l’incertezza del quadro normativo, determinando la necessità di garantire la certezza del diritto e l’uniforme interpretazione della legge da parte di tutti i soggetti coinvolti".

Uscendo dalle complessità normative la sostanza dei rilievi presidenziali si concentra ancora una volta sul deficit di concorrenza e l’uso spregiudicato delle proroghe che sta provocando libere interpretazioni a livello locale.

Il tema è particolarmente caro al centrodestra che storicamente ha difeso le due categorie, come conferma la rapidissima presa di posizione della Lega di Matteo Salvini che, criticando velatamente la lettera del Quirinale, assicura: siamo "impegnati per garantire diritti e futuro alle migliaia di lavoratori e imprenditori del commercio ambulante e del settore balneare. Non ci arrendiamo a chi, nel nome dell’Europa, ha provato a svendere lavoro e sacrifici di migliaia di italiani".

Più forti, invece, le reazioni di alcune associazioni dei balneari che, pur sottolineando che l’intervento odierno del Colle riguarda gli ambulanti, attaccano il presidente. Ma tornando al merito della questione, cioè la regolamentazione degli ambulanti, il Quirinale cita l’articolo 11 della legge approvata che "introduce una nuova proroga automatica delle concessioni in essere, per un periodo di 12 anni, una cosa "incompatibile" con i principi ribaditi dalla Corte di Giustizia, dalla Corte costituzionale, dalla giurisprudenza amministrativa e dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato.

Inoltre, i criteri generali per il rilascio di nuove concessioni sono restrittivi della concorrenza in entrata e favoriscono, in contrasto con le regole europee (direttiva Bolkestein ndr), i concessionari uscenti". Si tratta di un altro spinoso dossier che si accomoda sul tavolo della premier Giorgia Meloni all’inizio di questo 2024.

Sandro Bennucci

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