C’è la svolta nell’omicidio di Alessio Cini, l’operaio tessile trovato morto carbonizzato, e con ferite alla testa e sul corpo, l’8 gennaio 2024. È stato fermato Daniele Maiorino, 58 anni, residente a Prato, cognato della vittima. Il fermo è stato disposto dalla procura di Pistoia, dal sostituto Procuratore di Pistoia Leonardo De Gaudio.
La procura spiega che, a seguito delle indagini attivate immediatamente dopo il fatto e proseguite senza sosta, sono emersi a carico dell’indagato gravi indizi di colpevolezza.
Alessio Cini
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Maiorino avrebbe ucciso il cognato, tra le 5,52 e le 5,59 dell’8 gennaio scorso, nel piazzale di accesso all’abitazione della vittima, colpendolo con una spranga alla testa e con più colpi al torace. Quando Cini, in gravissime condizioni ma ancora vivo, giaceva esanime a terra, avrebbe tentato di dar fuoco al corpo.
Determinanti, ai fini delle indagini, spiegano gli inquirenti, i filmati delle videocamere in zona ma soprattutto le intercettazioni ambientali nell’auto di Maiorino. Probabile movente, secondo la procura, una situazione reddituale difficile per l’indagato, e un beneficio che riteneva di poter ricavare da un’aspettativa ereditaria in caso di morte del cognato.
A quanto si apprende, dopo la morte del padre, la figlia adolescente sarebbe stata affidata proprio agli zii, ossia ha vissuto in casa dell’uomo ora arrestato.
Gilda Giusti