"Una volta che la città è diventata meretrice, sarà difficile farla tornare vergine – ha detto Cecile Hollberg presentando i risultati delle presenze alla Galleria dell’Accademia più 42% – Se non si mette adesso un freno assoluto, non vedo più speranza".
Affermazioni stigmatizzate dal ministro Gennaro Sangiuliano che ha parlato di frasi "gravi e offensive", Hollberg "rappresenta lo Stato e il patrimonio italiano e non può adoperare questo linguaggio. Valuterò tutte le iniziative del caso".
Levata di scudi anche dal Comune. Per la vicesindaca Alessia Bettini sono parole "deliranti", mentre il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha bollato le affermazioni di Hollberg come "offesa di una gravità inaudita. Definire Firenze una meretrice credo sia un’offesa di una gravita’ inaudita verso tutti i fiorentini. Firenze da’ lavoro a migliaia di persone, anche alla direttrice Hollberg. Credo ci voglia rispetto per la storia della nostra città e la nostra comunità".
Il leader di Iv Matteo Renzi si è spinto fino alla richiesta di dimissioni. Nel pomeriggio sono arrivate le scuse dalla diretta interessata.
"Mi dispiace aver usato le parole sbagliate – ha precisato – lungi da me offendere qualcuno, tantomeno i fiorentini che come me vivono quotidianamente questa città. Una città che amo, che ha ricambiato tutto il mio affetto e che ormai è la mia casa".
Del resto, anche stamani la direttrice ha ribadito la sua intenzione di partecipare al bando per la guida del nuovo polo museale che nascerà dell’unione della Galleria dell’Accademia e i musei del Bargello. "È un’opportunità per continuare a fare il lavoro che si è svolto", ha detto. Per Hollberg il bando rappresenta la chance per rimanere a Firenze e finire quanto iniziato all’ombra del David.
Ernesto Giusti
