Eredità Agnelli, pm di Torino: “Firme di Marella sono apocrife”

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Sarebbero di "natura ragionevolmente apocrifa" le firme riconducibili a Marella Caracciolo, vedova di Gianni Agnelli, su "alcuni documenti di rilievo" come "le aggiunte testamentarie" e "i contratti di locazione degli immobili italiani".

E’ quanto scrivono i pm della procura di Torino nel decreto di perquisizione notificato dalla guardia di finanza nell’ambito dell’inchiesta nata da un esposto di Margherita Agnelli, figlia di Marella e dell’Avvocato. Il documento richiama una parte delle varie tesi sostenute da Margherita.

Ci sono "ulteriori beni produttivi di reddito derivanti dall’eredità di Gianni Agnelli detenuti da società terze collocate in paradisi fiscali" di cui Marella Caracciolo, vedova dell’Avvocato, "è risultata titolare effettiva". Lo scrive la procura di Torino nel decreto della perquisizione effettuata dalla guardia di finanza nei giorni scorsi. I magistrati subalpini svolgono gli accertamenti sulla base di un esposto della figlia di Gianni e Marella, Margherita Agnelli, ricalcando alcune delle sue tesi.

La "natura ragionevolmente apocrifa delle firme riconducibili a Marella Caracciolo su alcuni documenti di rilievo, quali aggiunte testamentarie e contratti di locazione e comodato degli immobili italiani" oltre all’esistenza di "ulteriori beni, produttivi di reddito derivanti dall’eredita’ di Giovanni Agnelli detenuti da societa’ terze collocate in paradisi fiscali di cui Caracciolo Mariella e’ risultata essere proprietaria effettiva".

Sono due aspetti relativi all’eredità della famiglia Agnelli, sui quali indaga la Procura di Torino, che nei giorni scorsi ha disposto un decreto di perquisizione, affidando l’operazione alla guardia di finanza. Obiettivo degli inquirenti è l’acquisizione di contratti, scritture, note, accordi e corrispondenza tra le parti coinvolte nella vicenda giudiziaria e soggetti terzi. L’indagine ha preso avvio da un esposto presentato da Margherita Agnelli, figlia di Giovanni Agnelli e Marella Caracciolo

La Procura di Torino avrebbe riscontrato anche "evidenti anomalie, anche di carattere documentale, che hanno interessato l’aggiornamento della compagine sociale della Dicembre SS", la "cassaforte" della famiglia.

Nello specifico, i magistrati indagano su una scrittura privata non autenticata, del giugno 2021, con cui Marella Caracciolo avrebbe ceduto ai fratelli Elkann (John, Lapo e Ginevra) la nuda proprietà della Dicembre, riservandosi il diritto di usufrutto.

Inoltre, il pagamento delle quote sarebbe stato "apparentemente effettuato mediante disposizioni fiduciarie e conti bancari esteri e allo stato non documentato". Mancherebbero, inoltre, alcuni "documenti originali posti alla base della vicenda ereditaria, sin dalla successione di Giovanni Agnelli".

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