Crollo a Firenze: trovato il corpo del quinto operaio morto. Migliorano le condizioni dei feriti

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Ce l’hanno fatta, alla fine, i vigili del fuoco a trovare il cadavere del quinto operaio morto nel crollo del supermercato in costruzione di via Mariti, a Firenze. Si chiamava Bouzekri Rachini, aveva 56 anni ed era originario del Marocco, ma residente a Palazzolo sull’Oglio, in provincia di Brescia.

Hanno lavorato incessantemente, in turni massacranti, i vigili del fuoco, fino al ritrovamento: avvenuto stasera, 20 febbraio 2024, poco prima delle 21. Ora – spiegano i responsabili dell’operazione – cominciano le complesse operazioni di recupero del cadavere.

Il triste bilancio della tragedia è completo: cinque morti e tre feriti. Questi ultimi in buone condizioni, come aveva riferito nel pomeriggio il presidente della Regione, Eugenio Giani, andato a visitarli a Careggi.

AGGIORNAMENTO DELLE 21,30

Paghe basse e la metà a nero. Nella serata del ritrovamento del corpo del quinto operaio sepolto dal crollo della trave, arriva la denuncia (già riportata in un altro servizio di Firenze Post) del fratello di una delle vittime magrebine del cantiere di via Mariti a Firenze. Racconta che l’ultima volta aveva mandato 500 euro ai familiari, in Tunisia. Narrazione che inquieta e fa emergere un modus operandi diffuso nell’edilizia, specie nella babele dei subappalti, verso la manodopera extracomunitaria. Aspetto cui si aggiungono i problemi della sicurezza sui luoghi di lavoro.

Al Consiglio dei ministri della prossima settimana si parlerà di nuove norme in proposito. I tecnici del governo ci stanno lavorando, ci vorrà tempo per metterle in pratica ma si parla di una stretta convinta, anche per dare un freno al far west dei subappalti dove è più alto il rischio di illegalità. La revisione della normativa riguarda il sommerso, i contratti di lavoro, la formazione alla safety.

Resterebbero tuttavia al momento fuori dalle misure ipotizzate, il reato di omicidio sul lavoro e l’attivazione di una superprocura. Nel cantiere, i vigili del fuoco hanno scavato con un piccolo mezzo fatto arrivare apposta per rimuovere il cemento in un’area circoscritta, dove il progetto prevedeva i posti auto nel sottosuolo.

Tutte le vittime extracomunitarie hanno parenti in Italia che possono raccontare la stessa cosa. Ora i parenti delle vittime sono rientrati nelle loro città in attesa delle procedure di identificazione e riconoscimento delle salme.

L’imam di Firenze, Izzedin Elzir, ha avuto da tutti loro l’incarico di celebrare appena possibile un funerale con rito islamico che sarà collettivo. Poi le salme saranno rimpatriate nei rispettivi paesi di origine, uno in Tunisia, gli altri in Marocco: è il volere dei familiari di cui si fa portavoce lo stesso imam.

"Sappiamo tutti che uno deve essere ancora trovato e aspettiamo notizie", ha detto Izzedin Elzir, che ha fatto da tramite per avvisare tutti delle autopsie che la procura si appresta a organizzare. E domani questo crollo rinnoverà la sua eco nazionale con iniziative, assemblee e volantinaggi nei cantieri e nelle fabbriche, in tutta Italia.

Centinaia i presidi e le manifestazioni, anche davanti alle prefetture. A Firenze si manifesterà dalle 16.30 proprio in via Mariti: un palco davanti al cantiere per i comizi dei segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri.

Gli inquirenti stanno definendo in questi giorni il perimetro delle responsabilità anche tenendo conto di questo aspetto, oltre alla ricostruzione tecnica su cosa ha determinato il cedimento dei solai. Materia che verrà verosimilmente affrontata e definita con una perizia ingegneristica a corredo del fascicolo di inchiesta e a uso del dibattito processuale.

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Gilda Giusti

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