La pioggia disturba le gite settembrine e interrompe bruscamente l’estate, costringendo a tirar fuori k-way e ombrelli. Ma quest’acqua fa bene ai funghi, piuttosto scarsi. La Coldiretti, citando un’analisi Isac cnr, vede la perturbazione che ha colpito l’Italia dall’altra facci della medaglia, quella positiva. «L’andamento climatico dell’estate, con meno pioggia e temperature medie più elevate, non ha infatti favorito la nascita dei funghi. L’estate 2016 è stata segnata da una temperatura media superiore di quasi un grado (+ 0,95 gradi centigradi) e dal 4 per cento di precipitazioni in meno lungo la penisola ma con un calo maggiore nel centro nord».
Gli effetti, evidenzia la confederazione degli imprenditori agricoli, si vedono anche al mercato, dove sono presenti soprattutto porcini esteri con prezzi che raggiungono i 30 euro al chilo. Le precipitazioni che si sono verificate sono state rapide e violente, provocando spesso veri nubifragi mentre – riferisce la Coldiretti – mentre la nascita dei funghi, per essere rigogliosa, richiede come condizioni ottimali terreni umidi, senza piogge torrenziali e una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco.
L’Italia dispone di oltre 10 milioni di ettari di bosco che coprono un terzo del territorio, territori dove proliferano porcini, finferli, trombette, chiodini e le altre numerose specialità. L’attività di ricerca non ha solo una natura hobbistica, ma svolge anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive, dove rappresenta -rileva infine la Coldiretti- un’importante integrazione di reddito per migliaia di ‘professionisti’ impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, con effetti positivi incrementando l’afflusso turistico.
