Scuole: il 30% è a rischio sismico e solo l’8% è stato progettato secondo la normativa antisismica

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In Italia un istituto scolastico su tre si trova in zone ad elevata sismicità e soltanto l’8% è stato progettato secondo la normativa antisismica. E’ quanto emerge dal XIV Rapporto di Cittadinanzattiva su sicurezza, qualità ed accessibilità a scuola, presentato oggi a Roma.

RISCHIO SISMICO – Il 54% degli edifici scolastici italiani – spiega l”associazione – è situato in zone a rischio sismico; il 30% (13.742 istituti) nelle zone a rischio 1 e 2, il più elevato. Tra gli istituti costruiti nelle aree a rischio solo 3.745, l’8%, sono progettati secondo normativa antisismica e, in generale, solo il 3% ha il certificato di conformità, solo il 4% ha la relazione geotecnica e solo il 9% ha la verifica sismica. “In realtà – si legge nel rapporto di Cittadinanzattiva – l’intero territorio italiano va considerato a rischio sismico per la frequenza e l’intensità dei fenomeni sismici che si susseguono ma anche per la vulnerabilità molto elevata, per la notevole fragilità del patrimonio edilizio, del sistema infrastrutturale, industriale, produttivo. L’altro elemento critico è la cosiddetta esposizione, che si attesta su valori altissimi, a causa dell’alta densità abitativa e della presenza di un patrimonio storico, artistico e monumentale unico al mondo”.

LESIONI – Inoltre oltre una scuola su 10 (15%) presenta lesioni strutturali, in gran parte (73%) sulla facciata esterna. Tra quelle che hanno richiesto interventi di tipo strutturale agli enti locali (una su 4), il 29% non li ha ottenuti. Due terzi degli istituti non possiedono la certificazione di agibilità statica, la metà non ha una palestra e un quarto (23%) è senza mensa. Negli ultimi 3 anni si sono verificati 112 crolli negli edifici scolastici, per un totale di 18 persone ferite. E’ la fotografia di Cittadinanzattiva su sicurezza, qualità ed accessibilità a scuola, dopo il monitoraggio di circa 150 istituti in 10 regioni (Piemonte, Lombardia, Lazio, Marche, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna). Sono stati riscontrati distacchi di intonaco e segni di fatiscenza nelle segreterie (rispettivamente nel 38% e nel 33% dei casi), nelle sale professori (23%;17%), nei corridoi (21%; 21%), nei bagni (16%; 27%), nelle palestre (14%; 25%), nelle aule (14%;14%), nei laboratori (10%;10%), nelle biblioteche (9%;9%) e nelle mense (8%; 10%). Una scuola su sei presenta uno stato di manutenzione del tutto inadeguato e solo il 5% è in ottimo stato. L’81% dei Rspp (Responsabile del servizio di protezione e prevenzione) o dei dirigenti ha chiesto interventi manutentivi all’ente proprietario, ma ben in un caso su quattro non è stato effettuato alcun intervento. Solo il 35% delle scuole del campione monitorato possiede il certificato di agibilità statica, il 32% quello di agibilità igienico-sanitaria, mentre il certificato di prevenzione incendi è presente appena nel 10%. Si tratta di una situazione assurda che richiederebbe un intervento urgente del Governo per sveltire anche i procedimenti burocratici in tema di sicurezza.

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