Fiorentina, Commisso attacca Palazzo Vecchio: “Per il Franchi mancano 100 milioni. Tuteleremo i nostri diritti”

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Rocco Commisso, sui canali della Fiorentina, parla poco della partita di mercoledì in Belgio, ma soprattutto spara a zero sul Comune di Firenze per il Franchi. Sostiene che la società "farà valere i suoi diritti". Non dice, però, se la società viola ha un piano B rispetto al vecchio stadio fiorentino.

”In assenza di nuovi elementi che possono portare ad una necessaria chiarezza sui tempi e sulla copertura dei costi per la ristrutturazione dello stadio – ha detto Commisso – la Fiorentina non può che riservarsi di tutelare i propri diritti in qualsiasi sede come già preannunciato con una comunicazione fatta avere al sindaco di Firenze Nardella lo scorso gennaio”.

E’ quanto ha dichiarato Rocco Commisso intervenendo oggi sui canali della società. ”Il Franchi è un problema – ha continuato il presidente viola – In questi giorni abbiamo incontrato il ministro dello Sport Abodi e il sindaco Nardella, la preoccupazione sul futuro dello stadio è emersa in ogni incontro, per completare il progetto di rinnovamento mancano ancora almeno 100 milioni di euro. E ci sono al momento solo informazioni sulla stagione 2024-25 quando la capienza sarà solo per 22.000 spettatori con la squadra che potrà continuare a giocare lì’. Ma dopo? Prima dell’inizio dei lavori occorre essere certi che che ci siano tutti i soldi a disposizione per completarlo in ogni sua parte e dettaglio, con un cronoprogramma preciso e affidabile".

"Questo non è il caso del Franchi – ha rimarcato Commisso – visto che come già detto mancano almeno 100 milioni e manca qualsiasi informazione sul futuro e su cosa accadrà dopo la stagione ’24-25. L’unica certezza che abbiamo è che il progetto va avanti noi perdiamo fra i 10 e i 15 milioni, ed è un grosso problema per la Fiorentina”.

Il presidente ha quindi aggiunto: ”L’avvio dei lavori di riqualificazione disposta dal Comune pur in assenza della totale copertura degli investimenti reca un significativo danno finanziario e gestionale alla Fiorentina, ai tifosi e all’intera comunità che segue i nostri colori. I club come tutte le imprese devono potersi muovere in un quadro di prevedibilità di tempi e costi, cosa necessaria per una programmazione sana e prudente. In questo quadro di incertezza l’unico dato certo è la significativa riduzione dei ricavi in contemporanea con l’altrettanto importante aumento dei costi che andremo a subire”.

Di qui la decisione di muoversi per tutelare gli interessi del club, attraverso tutti i passaggi legali ritenuti necessari nelle sedi opportune, per capire da parte di Commisso come agire in uno scenario che, ha evidenziato il patron viola, ”non permette di programmare il futuro”. Ma lui che cosa intende fare? Vede una sua prospettiva a Firenze, oppure ritiene sia arrivato il momento di cedere la società? Sarà ad Atene, se la Fiorentina andrà in finale di Conference, ma su cosa succederà a giugno, soprattutto con l’allenatore e i giocatori in prestito e in scadenza di contratto, non è ancora dato sapere.

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