Corruzione: arresti domiciliari per Toti, governatore ligure. Coinvolte altre nove persone

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Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è agli arresti domiciliari nell’ambito di una inchiesta della Dda genovese e della guardia di finanza.

L’accusa è di corruzione. Arresti domiciliari anche per Matteo Cozzani, capo di gabinetto e braccio destro di Toti. E’ accusato di corruzione elettorale, aggravato dalla circostanza di cui all’art. 416-bis.1 c.p. perché, per l’accusa, avrebbe agevolato l’attività di Cosa Nostra. In particolare avrebbe agevolato il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova. E’ accusato anche di corruzione per l’esercizio della funzione.

Custodia cautelare in carcere anche per Paolo Emilio Signorini, già Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. Ai domiciliari, oltre a Toti, Aldo Spinelli, imprenditore nel settore logistico ed immobiliare. Stessa misura per il capo di gabinetto di Toti, Matteo Cozzani. Quest’ultimo, si legge in un comunicato della procura, è accusato del reato di “corruzione elettorale” aggravato dall’associazione mafiosa. Nello specifico, la procura gli contesta di aver commesso il reato "al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova"

Misure interdittive, invece, per altri due imprenditori, Mauro Vianello e Roberto Spinelli e per altri indagati accusati di corruzione elettorale.

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