Raisi è morto nell’incidente con l’elicottero. La Mazzaluna Rossa: “Nessun superstite”. I nuovi scenari

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Ufficiale: Raisi è morto. La conferma arriva da Teheran dove i vertici del potere lo venerano come un "martire" caduto in servizio. Il presidente era infatti andato a inaugurare una difatti al confine con l’Azeirbaigian. Resta da capire perché abbia volato con un mezzo fragile e vulnerabile in una zona difficile per di più avvolta dalla nebbia.

Ci saranno cinque giorni di lutto nazionale in Iran. Che cosa cambierà con la morte di Raisi? Nell’immediato quasi nulla. Il potere è saldamente in mano alla Guida suprema Alì Khamenei. Che però ha 85 anni e cerca un successore. Raisi sarebbe stato perfetto come interprete di un regime totalitarista e spietato. Da giudice si dice che andasse personalmente a vedere impiccare chi aveva condannato a morte. Molti iraniani non erano andati a votare quando venne eletto presidente.

Le diplomazie seguiranno ora con attenzione gli avvenimenti a Teheran. Ma senza illusioni di aperture in senso democratico. Intanto ci saranno solenni funerali.

La Mezzaluna rossa iraniana afferma che tutti i passeggeri dell’elicottero del presidente Ebrahim Raisi sono morti, come riporta l’agenzia di stampa russa Tass.

Le autorità iraniane stanno identificando i corpi carbonizzati dei passeggeri. Tra le vittime ci sono le guardie del corpo del presidente, il generale Mehdi Mousavi, un membro della base Ansar al-Mahdi delle Guardie rivoluzionarie, il pilota, il copilota e il tecnico di volo.

A bordo dell’elicottero c’erano anche il ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian, il governatore della provincia dell’Azarbaijan orientale Malek Rahmati e il leader della preghiera del venerdì di Tabriz Mohammadali Al-Hashem.

Il "relitto" è stato trovato sulla strada per il villaggio iraniano di Khoilar-Kalam, afferma il capo della Mezzaluna rossa locale Pir Hossein Koolivand. Le squadre di ricerca hanno trovato parti dell’ala e della pala del velivolo su una collina e si sono mosse verso il posto.

L’agenzia di stampa statale turca Anadolu e quella iraniana Fars affermano che un drone Akinci fornito da Ankara ha rilevato una "fonte di calore" in una zona dell’Azerbaigian orientale e che sul posto sono state immediatamente inviate le squadre di soccorso. La Mezzaluna rossa iraniana ha inviato nella zona 73 squadre di soccorso, compresi cani da rilevamento, che hanno operato in condizioni meteorologiche difficili, con pioggia e nebbia che riducono la visibilità.

Il luogo dell’incidente sarebbe a circa 100 chilometri da Tabriz, vicino a un villaggio chiamato Tavil, in una remota zona montuosa dell’Azerbaigian. Anche il presidente russo, Vladimir Putin, ha ordinato l’invio di due aerei, un elicottero e 50 uomini dalla Russia per cercare l’elicottero.

Con un messaggio diretto agli amici, ma soprattutto ai nemici a partire da Israele, l’Ayatollah Ali Khamenei, guida suprema del paese, ha assicurato, come detto, che non ci saranno vuoti di potere. E il governo iraniano ha annunciato che continuerà ad operare "senza interruzioni" dopo la morte del presidente Raisi.

AGGIORNAMENTO DELLE 14,00

La Guida Suprema dell’Iran ha conferito ufficialmente a Mohammad Mokhber, il primo vicepresidente iraniano, la carica di presidente ad interim dopo la morte di Ebrahim Raisi. "In linea con l’articolo 131 della Costituzione, il vicepresidente Mokhber sarà il capo del ramo esecutivo ed è obbligato a cooperare con i capi dei rami legislativo e giudiziario per facilitare l’elezione di un nuovo presidente entro un massimo di 50 giorni", ha affermato la Guida suprema in un messaggio su X.

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