Balneari: illegittime le proroghe. Attese le decisioni del cdm di venerdì

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Balneari: il prossimo consiglio dei ministri, fissato per venerdì 24 maggio, dovrà prendere una decisione per evitare il caos. Dopo che, per il Consiglio di Stato, "sono illegittime le proroghe generalizzate delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative, in quanto contrastanti con i principi di concorrenza e di libertà di stabilimento sanciti "non solo dalla c.d. Direttiva Bolkestein, ma anche dall’art. 49 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea".

Infatti, con tre sentenze depositate ieri, 20 maggio 2024, e relative ai giudizi oggetto delle decisioni delle Sezioni unite della Cassazione e della Corte di Giustizia, il Consiglio di Stato ha riaffermato "i consolidati principi della sua giurisprudenza" in materia.

La disapplicazione delle norme nazionali sulle concessioni demaniali marittime, chiarisce il Consiglio di Stato "si impone prima e a prescindere dall’esame della questione della scarsità delle risorse, che in ogni caso non risulta essere decisiva in quanto anche ove si ritenesse che la risorsa non sia scarsa, le procedure selettive sarebbero comunque imposte dall’art. 49 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea in presenza di un interesse transfrontaliero certo e dal diritto nazionale anche in assenza di tale interesse".

Il Consiglio di Stato ribadisce pertanto "la necessità, per i Comuni, di bandire immediatamente procedure di gara imparziali e trasparenti per l’assegnazione delle concessioni ormai scadute il 31 dicembre 2023". In relazione all’avvio della stagione balneare e in base all’espressa disposizione di legge (art 3, comma 3, della legge n. 118/2022 nella sua originaria versione e disapplicate le modifiche apportate dalla legge n. 14 del 2023), è consentita "in caso di difficoltà nel completamento della gara, la sola proroga c.d. tecnica fino al 31 dicembre 2024 delle concessioni già scadute per i Comuni che abbiano deliberato di avviare o abbiano già avviato le gare per assegnare le concessioni".

Nel momento in cui riparte la stagione, l’Italia delle spiagge rischia di andare in confusione. Spetta al governo tracciare una strada. Che dovrà essere legale e percorribile.

Ernesto Giusti

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