Borrell a Firenze: “Riconoscere Palestina non è antisemitismo o pro Hamas”

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“Per Spagna, Irlanda, Slovenia e domani forse altri Paesi europei riconoscere lo Stato di Palestina è una spinta verso una soluzione a due Stati, non equivale a sostenere Hamas, né ad esprimere antisemitismo. È una posizione politica, che non è quella dell’Ue e della quale dovremo continuare a discutere”.

Lo ha detto Josep Borrell Fontelles, Alto Rappresentante dell’Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza e vice presidente Commissione europea, intervenendo a Firenze alla conferenza The State of the Union, organizzata dall’Istituto universitario europeo.

Ancora Borrell: “Come Paesi europei supportiamo l’Ucraina fin dall’inizio, con 90 miliardi di euro, più degli Usa nel complesso ma meno dal punto di vista militare, e dobbiamo continuare a farlo altrimenti l’Ucraina non potrà resistere. Il ritardo di sei mesi per il dibattito in Usa ha avuto un grande costo in termini di vite e di perdite ucraine”.

“Io so come finire questa guerra – ha aggiunto – ma cosa succede poi? Ci sarebbe un contrattacco russo, o la Russia potrebbe dire ha funzionato, proviamo con qualcun altro. Questo è quello che pensa Orban o altri, smettere di aiutare l’Ucraina è far vincere la Russia. Detto ciò dobbiamo lavorare da un punto di vista diplomatico, lo faremo a giugno a Ginevra per possibilmente arrivare ad un accordo di pace. Ci sono casi come le due Coree, dove non c’è accordo di pace”.

Per Borrell “come far finire questa guerra dipende da noi, non solo dall’Ucraina. E’ una cosa che si devono chiedere i cittadini europei perché in base alla composizione europea la risposta sarà una piuttosto che un’altra”.

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