Denis Verdini, pg: “No ai domiciliari, dev’essere curato in carcere”. Tribunale nomina un consulente

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Secondo la procura generale, l’ex parlamentare di Forza Italia e Ala Denis Verdini, che ha compiuto 73 anni lo scorso 8 maggio, deve restare a regime detentivo in carcere, perchè nel centro clinico del ‘carcere ‘Don Bosco’ di Pisa è assistito e curato adeguatamente.

Il parere è stato sostenuto dal sostituto procuratore generale Sergio Affronte oggi durante l’udienza davanti al Tribunale di Sorveglianza, chiamato a decidere sulla richiesta di accordare gli arresti domiciliari avanzata dalla difesa dell’ex coordinatore nazionale del partito di Silvio Berlusconi.

L’avvocato Massimo Rocchi, legale di fiducia Verdini, ha ribadito la necessità di scarcerare il suo cliente e di assegnarlo ai domiciliari nella sua residenza fiorentina, dato il suo cagionevole stato di salute. Verdini ha lasciato il carcere di Firenze Sollicciano alcune settimane fa per essere trasferito nel centro clinico nel carcere pisano per motivi di salute, che sarebbero stati ritenuti incompatibili con la detenzione penitenziaria.

Il Tribunale di Sorveglianza ha nominato un consulente per accertare lo stato di salute dell’ex deputato ed ex senatore e al termine della discussione tra le parti si è riservato la decisione. Verdini sta scontando una pena cumulativa di 15 anni e 10 mesi per tre condanne definitive: a 6 anni per bancarotta nelle vicende del Credito Cooperativo Fiorentino, a 5 anni e 6 mesi per il fallimento della Società Toscana Edizioni ed a 3 anni e 10 mesi per il fallimento di un’impresa edile di Campi Bisenzio (Fi).

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