Studentessa violentata a Milano: Lucarelli jr e Apolloni condannati a 3 anni e 7 mesi

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Mattia Lucarelli, figlio dell’ex attaccante Cristiano, e Federico Apolloni, i due giovani calciatori del Livorno accusati di violenza sessuale nei confronti di una studentessa americana di 22 anni, sono stati condannati a 3 anni e 7 mesi. Lo ha deciso il gup di Milano Roberto Crepaldi al termine del processo con rito abbreviato in cui ci sono altri tre imputati.

Pene più lievi, fra i 2 anni 5 mesi e 2 anni e 8 mesi, con l’attenuante della "minima importanza, per altri amici presenti la notte dei fatti, il 27 marzo 2022. Sono stati condannati per violenza sessuale di gruppo ‘semplice’ in relazione a un palpeggiamento subìto dalla giovane nei minuti in cui cercò gli stivali per allontanarsi dalla casa, in zona piazzale Libia a Milano in cui era stata portata con la scusa di "riaccompagnarla" nella sua abitazione dopo una serata al ‘Gattopardo’ di via Piero della Francesca a Milano. È quello il momento in cui Lucarelli invita i complici a togliere le chiavi dalla serratura per poi chiudersi nella stanza con Apolloni e abusare dell’americana, alla presenza di una terza persona.

Tutti e cinque sono stati condannati in solido al pagamento di una provvisionale da 50mila euro a favore della donna, oltre a un risarcimento da stabilirsi in sede civile. Lucarelli e Apolloni sono stati arrestati l’8 febbraio 2023 dopo mesi di indagini della Squadra Mobile. Prima messi ai domiciliari e poi sottoposti all’obbligo di dimora a Livornocon divieto di uscire di casa di notte. Gli investigatori hanno acquisito i video di quella notte, estrapolati dai cellulari degli imputati, in cui si sentono frasi come "qui parte lo stupro" o "la si chiava in dodici", mentre la donna si addormenta o pronuncia frasi incomprensibili e sconesse a causa dell’assunzione di alcol. E’ il motivo per cui Lucarelli e Apolloni sono stati condannati per la fattispecie di stupro di gruppo per induzione, "abusando delle condizioni di inferiorità fisica o psichica" della giovane.

"Sono devastati", spiega a margine della sentenza una delle legali degli imputati, l’avvocato Margherita Benedini. "Prendiamo atto del dispositivo, leggeremo la motivazione quando verrà depositata – spiega -. Il giudice ha dato una ricostruzione diversa e più complessa di quella della Procura e sono state suddivise le condotte". "Quando capiremo su che cosa potrà essere fatto ricorso – conclude – ci concentreremo su quello". Mattia Lucarelli affida ai social la sua reazione di rabbia per una "batosta" che ritiene ingiusta. "Sapevamo di non combattere con i fatti ma con un momento storico e la pressione dei media che vuole la nostra testa senza indagare a fondo ma fermandosi ai titoli sensazionali per attirare l’attenzione", scrive in un storia pubblicata su Instagram. "Alle minacce e le offese siamo abituati ormai". "Non bisogna però dimenticarsi che ci sono altri due gradi di giudizio".

Il figlio dell’ex capitano del Livorno con l’amico Apolloni ha sempre negato che si sia trattato di uno stupro di gruppo ma di un rapporto consensuale. La difesa ha provato a valorizzare nel processo una consulenza di parte secondo cui la giovane non sarebbe mai così ubriaca da non capire cosa le stesse accadendo e alcune frasi a sfondo sessuale pronunciate dalla giovane durante gli atti sempre seguite da altre come "I should go home", ‘dovrei andare a casa’.

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