Lo studio di alcuni economisti di Bankitalia arriva a questa conclusione: "Gli incentivi forniti con il credito d’imposta ‘bonus facciate’ e ‘Superbonus 110’ non si sono ripagati da soli", cioè hanno finito per produrre benefici, in termini di valore aggiunto, più bassi rispetto ai costi sostenuti per le agevolazioni.
Le due misure hanno comportato una spesa di oltre 170 miliardi nel periodo 2021-’23, si legge, pari a circa il 3% del Pil in media d’anno. Lo studio, pubblicato nella collana ‘Questioni di Economia e Finanza’ della Banca d’Italia, aggiunge la stima che circa un quarto della spesa relativa agli investimenti sussidiati (oltre 45 miliardi) sarebbe stata effettuata anche in assenza degli incentivi.
Questo risultato implica che il moltiplicatore fiscale sia stato inferiore all’unità, quindi l’incentivo "non si è ripagato da solo" portando ad un ulteriore accumulo di debito pubblico da pagare in futuro. Antonio Accetturo, Elisabetta Olivieri e Fabrizio Renzi, autori dello studio, aggiungono che i policy maker in futuro dovrebbero cercare soluzioni più sostenibili se volessero continuare a sostenere al massimo le ristrutturazioni ‘green’.
Si potrebbe lasciare che il tasso di incentivo sia massimo solo per le famiglie più povere e per opere totalmente ‘green’”; tuttavia, anche in questo caso il tasso di agevolazione dovrebbe essere leggermente inferiore al 100%, per evitare il moral hazard sui costi della ristrutturazione, e dovrebbe diminuire al crescere del reddito del richiedente.
Le conclusioni dello studio di Bankitalia hanno innescato una forte polemica politica, con forti critiche a Giuseppe Conte e al Movimento 5 Stelle, accusati di aver portato avanti la misura.
