Moto Gp, Olanda: Bagnaia domina. Martin secondo, poi penalizzato. La nuova griglia di partenza

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Bagnaia dominatore ad Assen. Non è un sabato qualunque per il campione del mondo della Ducati che all’università del motociclismo conquista la pole con crono record, vince la Sprint Race (la seconda consecutiva dopo il Mugello) mantenendo la testa fin dalla prima curva e riduce in classifica generale a -15 il gap con Jorge Martin.

Lo spagnolo della Pramac si è dovuto accontentare del secondo posto nella gara ‘corta’, subendo poi a fine giornata una penalità di tre posizioni in griglia che può condizionare la gara di domenica. Aver ostacolato Raul Fernandez in Q2 lo fa infatti scivolare dalla seconda alla quinta casella.

Questa la griglia di partenza del Gran Premio d’Olanda, ottavo appuntamento stagionale della classe MotoGp, in programma sul circuito di Assen, aggiornata dopo la penalizzazione di tre posizioni di Jorge Martin: 1^ fila 1. Francesco Bagnaia (Ita) Ducati 1’30"540 alla media di 180,5 km/h 2. Maverick Vinales (Esp) Aprilia 1’30"951 3. Alex Marquez (Esp) Ducati 1’30"979 2^ fila 4. Aleix Espargarò (Esp) Aprilia 1’31"077 5. Jorge Martin (Esp) Ducati 1’30"621 * 6. Fabio Di Giannantonio (Ita) Ducati 1’31"274 3^ fila 7. Marc Marquez (Esp) Ducati 1’31"378 8. Franco Morbidelli (Ita) Ducati 1’31"405 9. Brad Binder (Rsa) Ktm 1’31"479 4^ fila 10. Pedro Acosta (Esp) Ktm 1’31"482 11. Enea Bastianini (Ita) Ducati 1’31"628 12. Raul Fernandez (Esp) Aprilia 1’31"928

Terzo Maverick Vinales che sia in qualifica che in gara ha provato con l’Aprilia ad inserirsi tra le Ducati senza però riuscire mai a impensierire i rivali. Messa al sicuro la prima piazza con una qualifica senza sbavature (nuovo primato del tracciato in 1’30"540), Pecco ha confermato l’ottimo momento di forma, suo e della sua Desmosedici, tenendo ben teso il filo rosso che lo sta portando a recuperare i punti perduti ad inizio stagione.

"Stiamo facendo un ottimo lavoro da venerdì. Oggi ho cercato di essere costante e vincere qui è fantastico. E’ solo sabato ma siamo felicissimi di questa vittoria nella sprint e non vedo l’ora di correre domani", sono state le prime parole di Bagnaia che in questa stagione, prima del Gp d’Italia, nella gara ‘corta’ si era ritirato tre volte e non era mai salito sul podio. Ora fa tutto benissimo fin dal venerdì. Un cambio di passo che lo rilancia per la conquista del suo terzo titolo mondiale. "Cosa è cambiato? E’ da cinque gare che andiamo forti dal venerdì. Abbiamo avuto diverse cose che sono successe nella gara sprint, dal contatto a Jerez con Binder alla caduta di Barcellona quando ero primo. Nelle ultime due gare non abbiamo avuto problemi e abbiamo qualcosa in più anche rispetto a Barcellona. Abbiamo lavorato veramente bene", ha spiegato Pecco sottolineando i suoi miglioramenti anche dal punto di vista fisico.

"Abbiamo lavorato tanto ad inizio campionato ma non ero contento del feeling generale. Ho cercato insieme al team di trovare una quadra, l’abbiamo trovata ad Jerez e siamo andati sempre a migliorare. Qui ad Assen abbiamo toccato il minimo per adattare la moto alla pista. Nella pausa del campionato ci siamo concentrati sull’allenamento e la preparazione fisica. Bisogna sempre migliorarsi e devo dire che anche quello aiuta", ha spiegato Bagnaia mai così fiducioso sulla qualità della sua moto. Se ne è accorto Martin, consapevole come in questo fase della stagione il campione del mondo sia una spanna sopra tutti.

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"Dopo il venerdì non pensavo di essere sul podio, ho lavorato tantissimo ma Bagnaia è su un altro pianeta. Non ce l’ho fatta a stargli dietro, ho spinto al massimo ma essere qui sul podio nella cattedrale di Assen è comunque un buon risultato, spero in gara di ripetermi", ha confessato lo spagnolo che a fine stagione lascerà la Pramac per approdare in casa Aprilia dopo che la Ducati ha ufficializzato per il 2025 l’arrivo di Marc Marquez, protagonista di un errore grave che gli ha pregiudicato la gara fin da subito. Il sette volte campione iridato ha toccato un cordolo e la scivolata è stata inevitabile. Una caduta dolorosa per il morale visto che gli fa perdere altri punti in chiave mondiale.

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