Fratelli d’Italia: espulsioni e sospensioni dopo vicenda Fanpage. Meloni: “Basta stupido folklore”. E Sala approva

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Ha ricevuto apprezzamento anche dall’opposizione, a cominciare dal sindaco di Milano, Sala, la presa di posizione di Giorgia Meloni contro razzismo e antisemitismo in seguito all’inchiesta di Fanpage.Indietro non si torna. Che sia la nostalgia per razzismo, antisemitismo o "qualsiasi manifestazione di stupido folklore". E chi non ci sta, è fuori da Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni è stata perentoria, quasi ultimativa, su presente e futuro del suo partito. Oltre che "arrabbiata e rattristata per come ci rappresentano".

SALA – "Bene le parole della presidente Meloni, dopodiché, una parte del loro elettorato ha nostalgie fasciste, quindi capiremo nei prossimi mesi quanto hanno voglia di prendere distacco. Non è sufficiente prendere due capri espiatori e cercare di chiuderla lì, e comunque qualche parola la presidente del Consiglio l’ha detta". Lo ha detto il sindaco di Milano, Beppe Sala, a proposito della lettera inviata ieri dalla premier e leader di Fdi, Giorgia Meloni, contro la presenza di antisemiti e razzisti nel proprio partito evidenziata da Fanpage.it. "Non è un problema solo italiano, è un problema che sta prendendo spazio in Europa, quindi, è chiaro che noi dovremmo sentirci in dovere, essendo la patria del fascismo, di fare anche di più"

FANPAGE – In una lunga lettera che manda ai dirigenti di FdI, la premier e fondatrice di FdI affronta il bubbone scoppiato in casa. Non cita espressamente i filmati girati da Fanpage tra i militanti del movimento giovanile. Ma che sono stati "ripresi in privato", punzecchia. E protagonisti di insulti antisemiti, razzisti ed esaltazione del nazismo. Fino al clou delle risate su una propria senatrice, Ester Mieli, irrisa per le origini ebraiche. Da qui espulsioni o sospensioni che scatteranno a breve per gli attivisti facilmente riconoscibili in quei video. Ma il messaggio della leader dei patrioti è rivolto a tutti. O almeno così viene percepito tra dirigenti e parlamentari.

SEGRE – Anzi, sotto i riflettori sembra esserci soprattutto chi doveva vigilare o intervenire in tempo, tra i vertici e i volti storici del partito, e non l’ha fatto. O ha sminuito la narrazione dei media, sottovalutando l’eco della bufera. Ora, quindi, bisogna correre ai ripari. Si decide di farlo pubblicamente e con una lettera che arriva nel giorno in cui la commissione guidata dalla senatrice a vita Liliana Segre – nata per combattere razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio – chiede all’unanimità di acquisire i documenti a disposizione di Fanpage, per vederci più chiaro. Una richiesta sollecitata da una lettera dell’ex forzista Elio Vito, che chiedeva alla commissione di acquisire la documentazione di Fanpage, e su cui Segre ha detto di essere d’accordo. Anche nel partito di Meloni, a questo punto, bisogna fare chiarezza. Ribadire quali sono i confini, per distinguere chi è dentro e chi no o non più. E anche se è stato "detto e ripetuto decine di volte", repetita iuvant.

DESTRA – Primo punto: "non c’è spazio, in Fratelli d’Italia, per posizioni razziste o antisemite", è la premessa della premier. E non perché sono cambiati i tempi: "I partiti di destra, dai quali molti di noi provengono, hanno fatto i conti con il passato e con il ventennio fascista già diversi decenni fa". Insomma, non è solo perché FdI è un partito nato sulle ceneri del Msi e fondato 12 anni fa, ma perché ha scelto di "aprirsi a culture politiche compatibili con la nostra, accogliendo persone che arrivavano anche da percorsi politici diversi da quello della destra storica".

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MACCHIETTISMO – Meloni respinge chi "recita un copione macchiettistico" utile solo agli avversari politici e anzi insiste: non c’è un’immagine pubblica di FdI e una privata. Chi invece distingue, "non è il benvenuto tra noi". Come, verrebbe da dire, quella Forza Nuova guidata da Roberto Fiore che non a caso replica a Meloni a stretto giro: "Più ci si allontana temporalmente dal fascismo più l’elite politica esige l’antifascismo duro e puro. Abbiamo grandi storici come Renzo de Felice che hanno spiegato agli italiani cosa fu il fascismo e perché terrorizza tutt’oggi la sinistra e la finanza. Noi la pensiamo come 20 e 40 anni fa e oggi ci rendiamo conto che la parte migliore del fascismo sta tornando nel cuore dei popoli… ma non nelle elites". Ma Meloni è tranchant e di "perdere tempo", ripete come un mantra, non ne ha più intenzione. E "chi non è in grado di capirlo, o chi non ha compreso questo percorso, chi non è in condizione di tenere il passo", spiega, "non può far parte di Fratelli d’Italia".

Ernesto Giusti

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