Olimpiadi: argento Italia nella canoa veloce. Casadei e Tacchini scrivono la storia 64 anni dopo Dezi e La Macchia

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Medaglia d’argento per la coppia italiana composta da Gabriele Casadei e Carlo Tacchini nella finale della canoa specialità C2 500. Dopo 64 anni d’attesa l’Italia della canoa velocità è tornata sul podio olimpico nella specialità della canoa canadese. A Roma 1960 Aldo Dezi e Francesco La Macchia (C2 1000) conquistarono la prima medaglia della storia della canoa italiana. Un risultato rinverdito nelle acque francesi in un primo pomeriggio d’estate.

La gara è stata vinta dalla Cina, la medaglia di bronzo è andata alla Spagna. Il secondo posto del duo CasadeiTacchini è arrivato dopo una gara partita male, in cui gli azzurri si sono resi protagonisti di una rimonta incredibile che li ha portati a chiudere in 1’41"08 solamente alle spalle dei cinesi Hao Liu e Bowen Ji (1’39"48). "Le Olimpiadi sono la competizione più grande. Tornare a casa con una medaglia è sempre soddisfacente", ha sottolineato Tacchini dopo la gara. Il piemontese ha poi parlato delle condizioni della gara, una finale tiratissima: "C’erano molte onde, a un certo punto abbiamo perso l’equilibrio, ma penso sia stata una cosa che abbiano avvertito tutti. Forse abbiamo affrontato la situazione un po’ meglio degli altri equipaggi".

Soddisfazione e orgoglio per l’impresa. Questi i sentimenti espressi dal presidente Federazione italiana canoa kayak Luciano Buonfiglio: "È una grande soddisfazione, sono orgoglioso di Carlo e Gabriele che oggi hanno scritto una pagina di storia importantissima per la nostra Federazione. Il loro merito è quello di non aver mai spesso di crederci e di aver lavorato sempre per l’obiettivo".

La gioia più grande per il numero 1 della Federazione è rappresentata dal fatto che "in un contesto competitivo come quello olimpico abbiamo dimostrato anche in questa disciplina di poter essere protagonisti di successo". Tradotto: l’argento olimpico è "la dimostrazione del percorso di qualità che la Federazione ha fatto in questi anni", anche perché il futuro può essere ancor più roseo: "Queste medaglie devono servirci da stimolo per lavorare ancora di più con metodo e terminazione, tutti insieme, partendo proprio dall’attenzione che daremo sempre di più alle società e ai tecnici societari con il coordinamento delle direzioni tecniche. La strada è stata tracciata e i risultati ci dicono in maniera incontrovertibile che è quella giusta".

Paulo Soares

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