Fiorentina fermata (0-0) anche dal Venezia. E fischiata. Società contestata per Nico alla Juve. Pagelle

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Terza partita ufficiale e terzo pareggio. La Fiorentina non sa vincere nemmeno contro formazioni come questo Venezia, onesto ma modesto, che Di Francesco ha plasmato per ottenere punti anche contro grandi o presunte tali. In effetti, questa Viola è piuttosto piccola e squilibrata. I tifosi, soprattutto di curva Fiesole, che se ne intendono, l’hanno capito e hanno cominciato a farsi sentire. Anche per la cessione di Nico Gonzalez alla Juve. Sembrava, ai fedeli di Commisso, che la fede nella maglia potesse avere la meglio sull’operazione di mercato e invece, al 17′ del primo tempo, è scoppiata la contestazione, con tanto di striscioni, come raccontiamo appena qui sotto, in sede di cronaca. Mentre il commento non può che essere negativo per una formazione senza gioco, senza idee, senza personalità. Messa in difficoltà, come detto, da un Venezia ordinato e puntuale in narcatura. Grazie anche all’ex viola regalato (ossia andato via da svincolato), cioè Alfred Duncan, fra i migliori della truppa lagunare. Arrivato a confrrontarsi, anche fisicamente, con un Amrabat ormai incedibile. Perchè se dovesse mancare anche lui il centrocampo non esisterebbe proprio. Amarabat, lo dico in cronaca e lo anticipo qui, canta e porta la croce, ma èm l’unico che sappia come ci si muove in campo e dia una mano a una difesa spesso in affanno. Richardson, debuttante, non è un centrale: messo lì, vaga per il campo senza costrutto. E’ più una mezz’ala. Benino Dodò e Kean, là davanti, poco e mal servito. Poi sostituito da un Beltran ora inesistente. Mi fermo qui. Aspettando Gudmundsson, che è un po’ come “aspettando Godot”. Che, a differenza dell’opera di Samuel Beckett, speriamo che arrivi davvero. E contribuisca a dare una spinta a una Fiorentina che deve pensare anche a qualificarsi per la Conference, giovedì in Ungheria. Domada per chiudere? Commisso avrà sentito, via video, i cori dei tifosi. Risponda con un mercato decente, almeno in chiusura.

PROTESTA CONTRO SOCIETA’ E NICO – Scende in campo al Franchi, la Fiorentina, mentre Nico Gonzalez, nello stesso momento, parla con Thiago Motta, a Torino. Nessuna reazione apparente, allo stadio. Sono lontani i tempi delle contestazioni per Baggio e dei mugugni per Chiesa e Vlahovic? Silenzio apparente all’inizio della partita. Poi, al 17′ del primo tempo, compare lo striscione della Fiesole trasferita in Ferrovia. Contro società e Commisso: “La vostra ambizione è vendere la nostra passione. Juve m…”. Tutto lo stadio applaude. E ancora: “Rispettate la nostra maglia”. Quindi: “Per vincere bisogna spendere”. Poi arrivano i cori contro Nico. E’ il segnale di un malcontento che covava da tempo e che ora, con la clamorosa cessione, esplode.

          (foto FB Curva Fiesole Firenze)

AMRABAT – Contro il Venezia torna Terracciano in porta, con una difesa d’emergenza, composta da Comuzzo, Ranieri e Biraghi centrali, Dodò e Parisi esterni di un centrocampo che poggia sulla coppia marocchina Amrabat-Richardson. Davanti Kouamè e Barak ali e Kean centravanti. Nel giovanissimo Venezia di Di Francesco (molti 2000 e 2002) si ritrova Alfred Duncan, stranamente svincolato dalla Fiorentina. Prova a spingere la Fiorentina in avvio: Parisi (2′) sfonda sulla sinistra ben innescato da Kouame. L’esterno viola punta l’area, poi calcia da posizione defilata, quasi una “telefonata” al portiere Joronen. Fatica, la Fiorentina a trovare il bandolo del gioco. Squadra ancora con poco equilibrio. Amrabat deve difendere e impostare. Ossia “canta e porta la croce”. Richardson, alla sua prima apparizione, stenta a trovare la posizione. L’unico che cerca d’incidere è Kean, bravo (12′) a mettere Barak in posizione per tirare. Ma la posizione è centrale e la conclusione idem.

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BIRAGHI – Ci prova Kean (14′). E’ Kouame a propiziare l’azione e a favorire il tiro dai venti metri del centravanti: palla in diagonale, fuori di un paio di metri. Al 15′ brutta sbracciata di Oristanio su Biraghi. Furibondo il capitano viola, ma per Sozza e il Var non c’è niente. L’arbitro sarebbe dovuto intervenire, secondo me anche con un cartellino, ma Biraghi eviti certe sceneggiate: il capitano faccia le rimostranze senza urli e mulinare delle braccia.

DUNCAN – La Fiorentina stenta. Ripeto: manca un’idea di gioco. Amrabat deve fare anche l’incontrista: chi ricopriva (e bene) quel ruolo in viola (Duncan), oggi indossa la maglia lagunare. Al 18′ Andersen conquista un angolo: Venezia pericoloso (19′): cross battuto corto da Duncan e Idzes da centro area spara altissimo. Poco dopo, sull’ennesimo fallo (21′) Oristanio viene finalmente ammonito.

RICHARDSON – Al 31′, dopo un nuovo spunto di Kean, Kouamè si esibisce in un’acrobatica rovesciata, ma Joronen è pronto: vola e respinge. Portiere reattivo anche al 38′, dpo un buono spunto di Parisi: slalom fra tre avversari e tiro in corsa. Deviato. Quindi applausi per Amrabat per un intervento da ultimo uomo su ripartenza veneta. E Richardson. Appare timido: ma al 42′ prende coraggio, è bravo a liberarsi in area con una serie di dribbling, poi tira ma Joronen è ancora reattivo e devia in angolo. Che dire del marocchino? Secondo me non è un centrale per la metà campo. A occhio sembra più una mezz’ala. Palladino dovrà trovargli un ruolo diverso.

JORONEN – Due minuti di recupero. Non succede nulla, come in un primo tempo senza veri sussulti, con una Fiorentina dalla manovra stentata e un Venezia bravo soprattutto a coprirsi. E salvato, in almeno tre occasioni (Kouamè, Parisi e Richardson), dal portiere Joronen, fin qui il migliore in campo.

SVERKO – Di Francesco si rende conto che il Venezia, davanti, incide poco: in avvio di ripresa sostituisce Gytkjaer con Raimondo e Oristanio con Pierini. La musica cambia per qualche minuto, con due incursioni lagunari in area viola. La Fiorentina, pur col ritmo da ballo lento, prova a ripartire: al 3′ Parisi va giù in area ma non interviene nemmenom il Var. Al tre due parate di Joronen fra il 4′ e il 5: prima su svirgolata mal riuscita di Barak, quindi su bordata di Kean. Pallone respinto, Sverko anticipa Kouamè.

ZAMPANO – Palladino gioca la “sua” carta: Colpani (10′) per Barak. Un aio di giocate di Rochardson, che caracolla in mezzo al campo: alto e apparentemente dinoccolato, ricorda un po’ Vecino. Ma è meno incisivo. Al 17′ ammonito Zampano per trattenuta su Dodò. La punizione di Biraghi è solo un’imitazione, per nulla riuscita, di quella che portò al bel gol di Parma. Reagisce il Venezia e al 22′ lo stesso Zampano scende sulla sinistra, sterzata e tiro centrale: Terracciano vola e respinge.

KEAN – 22′ nel Venezia fuori Edzes e Andersen, entrano Svoboda e Ncolussi. Nella Fiorentina, Kouamè lascia il posto a Sottil. Dà l’impressione di sonnecchiare, la Fiorentina. Il Venezia ci sta a mettere in “ghiaccio” la partita. La Curva Fiesole sveglia la squadra. Palladino cerca di dare la scossa: ma toglie Kean per Beltran. Secondo me un errore: il centravanti non appariva stanco. Magari deve essere servito meglio. Fuori anche Comuzzo per Quarta e Richardson per Mandragora. Che entra e prende un giallo.

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La Fiorentina dovrebbe spingere nel finale per trovare il gol- partita. Dodò e Colpani “cincischiano” (ossia non sono concreti), Biraghi prova un diagonale ma non è la sua serata, nemmeno nei tiri da lontano. Tentato una sortita Sottil (45′) conquista un angolo. Cinque minuti di recupero. Che si spengono nel nulla. E finiscono fra i fischi (assai meritati) del Franchi. Palladino deve dare un’identità alla squadra. E la società deve mettere una rosa “vera” a disposizione dell’allenatore.

Sandro Bennucci

TABELLINO E PAGELLE

FIORENTINA (3-4-2-1): Terracciano 6.5; Comuzzo 5.5 (nel st dal 33’ Quarta sv), Ranieri 6, Biraghi 5.5; Dodò 6, Amrabat 6.5, Richardson 5 (nel st dal 33’ Mandragora sv), Parisi 5; Barak 5 (nel st dal 10’ Colpani 5), Kouamé 5 (nel st dal 22’ Sottil 5.5); Kean 5.5 (nel st dal 33’ Beltran sv ). All.: Palladino 5.5

VENEZIA (3-4-2-1): Joronen 7; Idzes 6 (nel st dal 22’ Svoboda 6), Altare 6, Sverko 6.5; Candela 6, Andersen 6 (nel st dal 22’ Hans Nicolussi Caviglia 6.5), Duncan 6.5, Zampano 6.5; Ellertsson 6 (nel st dal 40’ Doumbia sv), Oristanio 5.5 (nel st dal 1’ Pierini 6); Gytkjaer 5.5 (nel st dal 1’ Raimondo 6). All. Di Francesco 6.5

Arbitro: Sozza di Seregno 6.5

Ammoniti: Oristanio, Zampano, Mandragora

Spettatori: 18.219

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