Alluvione in Emilia Romagna, il governo: “La Regione non ha speso i soldi per le opere”. Schlein: “Sciacallaggio politico”

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Insieme ai soccorsi, per l’alluvione in Emilia Romagna sono scattate anche le polemiche. Il ministro della protezione civile, Nello Musumeci, ha accusato la Regione di non aver speso i soldi messi a disposizione dal governo, la segretaria del Pd Elly Schlein ha accusato il governo di "sciacallaggio politico".

La presidente facente funzione dell’Emilia-Romagna, Irene Priolo, ha chiamato in causa lo stesso generale Figliuolo, chiedendogli di dissociarsi dalle parole di Musumeci, "visto che ritiene – ha detto – che stiamo facendo gli interventi in modo corretto".

Lo scontro è acuito da quello che, in Emilia-Romagna, avverrà fra due mesi: il 17 e il 18 novembre, infatti, ci saranno le elezioni regionali, per scegliere il successore di Bonaccini. Il centrosinistra schiera il sindaco e presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale, che è stato in prima linea nella gestione dell’alluvione di 16 mesi fa, ma anche nelle polemiche sui mancati rimborsi agli alluvionati.

La candidata del centrodestra, Elena Ugolini è tornata ad attaccare la Regione: nei prossimi due mesi il tema dell’alluvione sarebbe stato al centro della campagna elettorale anche senza questa nuova situazione, dopo quello che è successo lo sarà ancora di più. Ma, al di là delle schermaglie di campagna elettorale, lo scontro ha coinvolto anche le istituzioni.

"In questo decennio – ha detto Musumeci – l’Emilia-Romagna ha ricevuto 594 milioni per la lotta contro il dissesto idrogeologico. Se la Regione potesse fare lo sforzo di farci sapere quanta di questa risorsa è stata spesa potremmo programmare ulteriori interventi".

Al centro della questione ci sono i fondi post alluvione. "Con una prima ordinanza – dice il viceministro Galeazzo Bignami – sono stati assegnati 94 milioni e la Regione ne ha spesi 49. Con una seconda 33,5 e ne sono stati spesi zero. Di altri 103 milioni stanziati ne sono stati spesi ancora zero".

Una ricostruzione che la Regione respinge, ma che soprattutto, secondo Priolo, "è fatta dimenticandosi che noi stessi stiamo continuando a gestire tantissimi cantieri e dimenticandosi che il governo ha scelto di gestire l’emergenza tramite il generale Figliuolo".

Elly Schlein schiera il Pd compattamente al fianco dell’Emilia-Romagna: "Mentre gli amministratori hanno passato la notte a gestire l’emergenza e organizzare i soccorsi – dice – la destra di governo si è messa a fare sciacallaggio politico per fini elettorali. Giorgia Meloni aveva fatto un’inutile passerella con gli stivali nel fango a promettere il 100% di ristori a famiglie e imprese che non sono mai arrivati. Non hanno messo risorse adeguate: prima ancora che ridicolo è indecente".

Anche nel maggio 2023, dopo un primissimo momento di concordia istituzionale, lo scontro politico sull’alluvione era scoppiato quasi subito. In quell’occasione, al centro della contesa fra governo e Regione Emilia-Romagna ci fu la nomina del commissario alla ricostruzione, con il territorio che chiedeva che la scelta ricadesse sul presidente della Regione Stefano Bonaccini, come era stato per il terremoto del 2012. Il governo scelse, alla fine, il generale Francesco Paolo Figliuolo, fresco reduce dalla gestione della campagna vaccinale. Ma del battibecco politico, la gente nuovamente sconvolta da frane ed esondazioni, non sa che farsene. Da queste parti contano i fatti. E se qualcuno non ha fatto il proprio dovere che sia chiamato a risponderne.

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