Servizio civile agricolo: parte con mille giovani fra 18 e 28 anni. Lollobrigida: “Non è il ritorno della leva”

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Nei campi tornano i giovani attraverso il servizio civile. Ma il ministro Francesco Lollobrigida precisa subito: “Non è il ritorno della leva”. Una prima fase sperimentale che coinvolge mille giovani, dai 18 ai 28 anni, con uno stanziamento di 7 milioni di euro, e ha ricadute sia sui fragili che sulle abitudini a tavola, a partire dai disturbi alimentari, per arrivare alla tutela dei prodotti made in Italy e come “opportunità di allenamento alla generosità umana”.

Progetto che ha suscitato polemiche all’indomani dell’annuncio del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida da Siracusa, al G7 Giovani. Le opposizioni hanno parlato di “caporalato di Stato” e “ripristino della Leva”. A giorni di distanza, dal palco dell’Assemblea di Legacoop Agroalimentare replica il titolare dell’Agricoltura: “Penso che i miei avversari politici siano in malafede quando affermano che il ministro Lollobrigida vuole mandare a tre euro l’ora i ragazzi a raccogliere i pomodori”.

Oggi, 2 ottobre 2024, la pubblicazione dell’avviso rivolto agli Enti iscritti all’Albo di servizio civile universale che hanno tempo fino alle 14.00 del 28 novembre 2024 per presentare programmi specifici sul settore. A firmare il bando è il capo dipartimento delle Politiche giovanili e servizio civile universale della presidenza del Consiglio dei ministri, Michele Sciscioli. Il Programma quadro per il servizio civile agricolo, in particolare, si sviluppa dal Protocollo d’intesa tra ministri sottoscritto il 22 dicembre scorso. Nessun elemento che porti al ripristino della leva, tiene a chiarire il ministro dello Sport, Andrea Abodi, sottolineando che “parlare di caporalato tradisce lo spirito della misura”.

E Lollobrigida puntualizza: “Dire che qualcuno viene sfruttato perchè guadagna 507 euro al mese non è solo un problema degli agricoltori. Vale per Legacoop, per i comuni, per i sindacati, fate servizio civile, e non immagino possa essere un trattamento in violazione del diritto dei lavoratori”. Considero un assurdo dire che chi lavora in agricoltura con il servizio civile sia sfruttato, e invece ad esempio chi fa servizi di tutela ambientale non lo sia”.

Lo strumento è finalizzato, si legge nel documento allegato all’avviso, “a fornire elementi chiave per lo sviluppo di una sperimentazione” in questo garantendo l’acquisizione di “competenze trasversali in ambito agricolo e agroalimentare” che facilitino l’incremento dell’occupabilità in questo settore. Obiettivo è incentivare la diffusione di conoscenze inerenti all’innovazione tecnologica e valorizzare la conoscenza delle pratiche e della cultura contadina, in particolare nelle aree interne del Paese”.

“Un’importante opportunità di allenamento alla generosità umana nel campo della promozione e dello sviluppo dell’agricoltura, in particolare quella sociale, attraverso percorsi di formazione dedicata”, si legge nel documento. Tra questi la promozione dei corretti stili di vita a tavola anche nell’ottica di contribuire a contrastare i disturbi alimentari, il sostegno a iniziative finalizzate alla riduzione dello spreco di cibo, fino alla tutela dei prodotti italiani. L’avviso riguarda anche il servizio civile ambientale per altri mille operatori. “Diamo continuità a una sperimentazione che tocca un tema strategico”, afferma Abodi. Da parte sua il ministro dell’Ambiente e Sicurezza Energetica si dice “fermamente convinto del coinvolgimento dei nostri giovani”.

Ernesto Giusti

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