Autostrada del Sole: inaugurata 60 anni fa, a Firenze, da Moro. Cambiò la vita agli italiani. Critiche della Sinistra. Scontro nella Dc

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Era il 4 ottobre 1964, esattamente 60 anni fa, quando Aldo Moro, presidente del consiglio, inaugurò la prima grande, e mai replicata, infrastruttura italiana. Lo testimonia la foto in bianco e nero, scattata a Firenze, con le autorità dell’epoca. Poi assiepate nella fantastica chiesa progettata da Giovanni Michelucci: la chiesa dell’Autostrada, la chiesa di chi viaggi in macchina.

L’A1, la regina viarum, veniva aperta al traffico e con lei la nostra penisola diventava più unita, i tempi di percorrenza da Sud a Nord, attraverso la Capitale, passarono da due giorni di viaggio a sei ore. Percorrere l’Italia con le sue caratteristiche orografiche complesse diventava facile: per le merci e le persone.

Tante storie s’intrecciarono nella progettazione e nella costruzione. Una tragica: la morte di 60 operai negli incidenti sul lavoro, piaga he l’Italia, 60 anni dopo, non è riuscita a debellare. Poi il risvolto politico: la sinistra, Pci in testa, non la voleva. L’Unità scriveva che era un’arteria per ricchi perchè c’era (e c’è) il pedaggio. E parlava anche di regalo alla Fiat che, durante il boom, battè i record di produzione e vendita. In realtà si trattava di un grande balzo in avanti per tutta la società italiana.

Tanto che perfino nella Dc, grande partito di maggioranza assoggettato alle battaglie delle varie correnti, ci furono scontri. Si racconta che Amintore Fanfani volle portare il casello nella sua città, Arezzo, invece che lasciarlo a Siena, che sembrava la linea più diretta, seguendo la Cassia. I democristiani senesi insorsero. Racconta Alberto Monaci che vennero chiamati a Roma: in cambio fu offerta la cosiddetta “Autopalio”, il raccordo fra Siena e Firenze. “Non chiamatela autostrada – ammonirono i potentati romani – altrimenti metteranno il pedaggio anche lì”.

L’Autosole fu costruita e inaugurata. E assunse quel ruolo centrale, con gli oltre 800 km del tracciato, che non ha mai perso: ancora oggi rappresenta il cuore pulsante della mobilità, sia per Autostrade per l’Italia, che la gestisce, che per l’intero sistema nazionale.

La sua centralità è raccontata dai numeri, nel resoconto anno per anno dei dati di traffico della A1 si può leggere la storia dei nostri territori: dal boom economico degli anni ’60, passando per le contrazioni dovute a crisi economiche nazionali e internazionali, fino al blocco della circolazione durante la Pandemia del Covid.

Il traffico della A1, in sessant’anni, è cresciuto del 460% e con esso si è potenziato il suo tracciato: solo negli ultimi venti anni sono stati realizzati 195 km di ampliamenti di cui 45 fuori sede, rappresentati in particolar modo dalla Variante di Valico e dal nuovo tratto con la galleria Santa Lucia.

Un impegno che in A1 procede con nuovi lavori di ampliamento di Aspi per ulteriori 60 km, che attualmente interessano principalmente il territorio toscano: nel tratto tra Barberino e Calenzano – dove procedono i lavori di riqualificazione del tracciato originario, che restituiranno 4 corsie di marcia in direzione Bologna- e nel tratto tra Firenze sud e Incisa, dove e’ in corso lo scavo della nuova galleria di San Donato.

Un asset imprescindibile: dove solo nel 2023 ha viaggiato circa il 46% del traffico merci dell’intera rete in gestione ad Aspi che, dopo sessant’anni di esercizio, e’ oggetto di un piano di rigenerazione che deve essere portato avanti garantendo la continuità dei flussi di traffico. In totale la somma di investimenti e manutenzioni dal 2020 solo per l’A1 e’ pari a circa 2,3 miliardi di euro.

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L’Autostrada del Sole cammina anche di pari passo con lo sviluppo digitale della mobilita’, dotandosi di tecnologie che migliorano l’esperienza di viaggio e la sicurezza secondo i principi della sostenibilita’: solo per citarne alcuni, dai 100 km di smart road predisposti, fino al grande piano di installazione di 15.000 apparecchi di luci a led, senza dimenticare i 48 milioni di metri quadrati di asfalto drenante posato.

“La storia dell’Autostrada del Sole – afferma l’amministratore delegato del Gruppo Autostrade per l’Italia, Roberto Tomasi – ci insegna che per compiere una simile impresa è necessario costruire capacità industriale con coraggio e lungimiranza, guardando al futuro della nuova mobilità e delle generazioni di domani. Nel 2024 ricorrono i cento anni della A8, la prima autostrada del mondo, e il sessantesimo della piu’ grande opera mai costruita in Italia, l’A1.

Ma per Autostrade per l’Italia questo è anche l’anno dei record: dai volumi di traffico, arrivati a 5 miliardi di chilometri percorsi, agli investimenti sulla rete nazionale pari a 2 miliardi di euro messi a terra in dodici mesi. Continuiamo a lavorare con determinazione ogni giorno per rigenerare la rete autostradale, ispirandoci ai grandi del passato che costruirono questa infrastruttura strategica che, ancora oggi, è l’asse portante del sistema socioeconomico nazionale”.

Ernesto Giusti

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