Crosetto: “Mai gelo con la Premier”. Il ministro al Copasir e poi da Giorgia Meloni

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“Nessun dissidio con la Premier”. Guido Crosetto e la premier Giorgia Meloni commentano con un sorriso le voci su una presunta tensione nei loro rapporti, ma il ministro della Difesa usa anche toni perentori con due post sui social, chiarendo il perché di sue diverse assenze alle recenti riunioni del Consiglio dei ministri: un elemento che, stando al retroscena pubblicato sul Corriere della Sera, lasciava ipotizzare una certa freddezza nei suoi rapporti con il presidente del Consiglio, assieme alla quale condivide anni di militanza nel partito che entrambi hanno fondato.

“Non c’è e non c’è mai stato gelo. Come sempre, ci sentiamo più volte al giorno. Soprattutto nell’ultimo periodo. Senza geli, senza problemi e con totale sintonia sui drammatici temi di cui dobbiamo occuparci insieme”, scrive Crosetto su X, spiegando in un altro tweet che “non in tutti i Cdm ci sono argomenti che riguardano la Difesa e non possono essere fissati tenendo conto delle agende, degli impegni istituzionali od internazionali di ogni ministro”.

Ma alle parole segue la decisione di un gesto concreto che punti a fugare totalmente qualsiasi equivoco e alzare una diga sul fiume di dubbi: “Era mia intenzione essere assente anche domani (in Cdm, ndr), perché gli impegni all’estero nei giorni e nelle settimane successive sono moltissimi e devo recuperare ogni ora possibile di lavoro, ma ci andrò per evitare altri inutili commenti”. Infine un resoconto delle sue recenti interlocuzioni con la premier estrapolato dall’agenda, terminata con un incontro a Palazzo Chigi nel tardo pomeriggio: “Nell’ultima settimana ci siamo sentiti o visti almeno due o tre volte al giorno per monitorare la situazione in Medio Oriente, più volte per Albania, due volte per preparare Ramstein (poi saltato), due volte per preparare incontro con Zelensky e delegazione ucraina, una volta per G7 difesa, più varie volte su altri argomenti (comprese le chat di gruppo!)”.

Quest’ultimo è forse un riferimento non casuale, che riguarderebbe il gruppo whattsap composto da altri componenti del governo, parlamentari e dirigenti di Fratelli d’Italia. In quella chat, dopo la pubblicazione di alcune conversazioni con presunte frasi di Meloni poi emerse sulla stampa, Crosetto aveva manifestato l’intenzione di presentare un esposto alla magistratura per ‘violazione del segreto di corrispondenza’: l’obiettivo era denunciare quei parlamentari di FdI che divulgano ai giornali informazioni contenute nella chat. Intenzione che non si è poi concretizzata.

Per il ministro della Difesa è stata una lunga giornata di chiarimenti. Il secondo è arrivato al Copasir, dove il titolare di via XX settembre è stato convocato a seguito delle sue parole riferite nel colloquio con il procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, in cui Crosetto aveva avuto parole critiche nei confronti dell’agenzia dell’intelligence esterna, riferendo di rapporti “non particolarmente buoni con l’Aise”, cui aveva contestato “in più di un’occasione mancate informazioni che avrebbero potuto anche creare problemi alla sicurezza nazionale”.

Da qui il ‘caso’ e l’intervento del sottosegretario Mantovano, qualche settimana fa, che aveva pubblicamente assicurato piena fiducia e stima nei vertici dei servizi. Crosetto – che ha sempre negato dissapori con l’Aise- in queste ore avrebbe avuto con i membri della commissione parlamentare un incontro sereno, del quale si sarebbe detto molto soddisfatto così come per il dibattito, per lui molto positivo.

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Ernesto Giusti

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