“Non si può andare a correre a Valencia, nella città martoriata da un’alluvione devastante che ha provocato decine e decine di morti e un numero imprecisato di dispersi”. L’invocazione è graffiante come un rombo. “Non si gareggi a Valencia”.
Dall’altra parte del mondo, nel catino malese di Sepang dove si può decidere il mondiale 2024 con il duello Martin-Bagnaia, arriva forte e chiara la voce dei piloti che spingono gli organizzatori della Dorna e non disputare tra quindici giorni l’ultimo atto della stagione. Le immagini di distruzione giunte dalla Spagna hanno lasciato il segno nell’animo dei centauri, in maggioranza iberici ed italiani, che sembrano voler condividere un pensiero comune.
L’otto volte campione del mondo Marc Marquez parla di scelta “eticamente sbagliata” qualora si decidesse di correre a Valencia (“prima di tutto dobbiamo aiutare tutte le persone che sono rimaste senza casa, che in questo momento non hanno tetto, cibo, tutto il resto”) e gli stessi contendenti per il titolo viaggiano sulla stessa scia interrogandosi sulla possibilità o meno di disputare in Spagna l’ultima gara o, in alternativa, sulla sostituzione con un’altra pista.
“Vogliamo manifestare la nostra vicinanza alle popolazioni colpite dall’alluvione, noi in Italia ci siamo trovati in una situazione molto simile. Correre lì dovrebbe essere un momento di festa, ma sapendo quello che è successo non mi sembrerebbe corretto. Non sarebbe giusto gareggiare lì. Se fosse mia la scelta non vorrei correre, ma non decido io”, ha dichiarato Pecco Bagnaia secondo il quale quello che deciderà la Dorna “andrà bene”. Pur ragionando su un’eventuale altro tracciato (“ci sono tante opzioni ma non mi sembra il caso di dire adesso una pista alternativa”), il piemontese fa capire che non gli andrebbe troppo a genio la chiusura del mondiale direttamente a Sepang.
Pecco è obbligato a recuperare 17 punti e con una gara in meno le sue chance si ridurrebbero in maniera drastica. Ma anche per lo stesso Martin è necessario che si trovi una alternativa a Valencia: “Difficile nominare altri circuiti ma aspettiamo. Io non vorrei andarci perché anche se il circuito è a posto a Valencia sarebbe difficile anche per la logistica. Credo sia meglio correre su un altro circuito. Ma la MotoGp farà la cosa migliore”.
In attesa di capire quale direzione prenderà la Dorna, è sulla pista di Sepang che il Mondiale può scrivere la parola fine. Martin forte del cospicuo vantaggio sarà impegnato a respingere l’assalto di Bagnaia, obbligato a vincere, come in Thailandia, per tenere accese le speranze iridate. E potrebbe anche non bastare qualora Martin dovesse piazzarsi sempre alle sue spalle.
“In questo momento devo rischiare un po’ di più. Il modo migliore per attaccare è aprire il gas, io cercherò di vincere entrambe le gare ovviamente cercando di non fare errori. Quest’anno siamo sempre stati velocissimi, siamo stati un po’ sfortunati e abbiamo fatto qualche errore. Senza quelli avremmo più punti ma non ci penso. In questa stagione mi sono divertito di più e me la sono goduta di più. Mi piace la pressione, non è da tutti arrivare a questo punto e lottare per il campionato”, ha spiegato Pecco che punta anche a giocare con i nervi, mettendo sul piatto anche una buona dose di esperienza in più.
Martin però ha mostrato un livello di maturità sempre crescente con il passare di Gp, consapevole che in Malesia sarà vietato sbagliare: “Sono arrivato a questo punto dando il 100% e lo farò anche qui a Sepang, E’ il momento di non fare errori. E’ una questione di testa, se qualcuno di noi non avesse fatto errori si sarebbe già decisa prima. Ma per il titolo c’è grande speranza”. In Malesia lo spagnolo sa di avere in mano il primo match-ball: “L’importante è fare ciò che ho sempre fatto in questa stagione”.
Paulo Soares