In uno spot elettorale al quale presta la voce, l’attrice americana Julia Roberts ricorda che il voto è segreto, e anche un marito può non conoscerlo: “Tradite i mariti nel segreto dell’urna!”
Riprendendo un messaggio della ex deputata repubblicana Liz Cheney, la diva di Hollywood ha esortato le mogli di elettori trumpiani a votare per Kamala Harris. “Nell’unico luogo in America dove le donne hanno ancora diritto di scelta, potete fare come volete. Nessuno lo saprà mai”, ha detto la Roberts, scatenando gli strali di molti del Gop: “E’ l’equivalente di una relazione extraconiugale”.
Lo spot di Julia è stato l’ultimo affondo dello star system a favore di Kamala. Ieri Jennifer Lopez, la portoricana più famosa a Hollywood, era salita con la Harris sul palco di Las Vegas scatenando la sua ira sul comico Tony Hitchliff e la battuta su Portorico “isola di spazzatura” durante il comizio di Trump al Madison Square Garden.
“Non ha offeso solo i portoricani, ma tutti gli ispanici e l’intera umanità”, ha tuonato JLo, unendosi ad altre star portoricane come Ricky Martin, Bad Bunny e l’ex marito Marc Anthony. Tra cinema, musica e sport, lo star power è solidamente con Kamala, già di casa a Hollywood visto che il Second Gentleman, Doug Emhoff, è stato un noto avvocato dell’entertainment prima che lei fosse eletta vicepresidente. Attori, registi e sceneggiatori vedono in Trump una minaccia esistenziale.
Dopo Taylor Swift, scesa in campo dopo il dibattito del 10 settembre, e dopo Beyoncé, che ha prestato ai dem l’inno della campagna Freedom, si sono uniti alla Harris Eminem, Cher e Lizzo. Leonardo DiCaprio spinge per Kamala in nome dell’ambiente e come lui sono pro-Harris George Clooney, Jennifer Lawrence, Sarah Jessica Parker, Scarlett Johannson, Mark Ruffalo e Robert Downey Jr. La campagna dem spopola anche nello sport con LeBron James, il più grande marcatore della Nba di tutti i tempi, e il gruppo Athletes for Harris che include Magic Johnson e Billie Jean King.
Lo star system trumpiano in confronto è senza storia. Da Mel Gibson e Jim Caviezel (il Gesù della Passione di Cristo), a Dennis Quaid e Kelsey Grammer di Fraser, il cantante Kid Rock, Hulk Hogan e John Voight (padre di Angelina Jolie), le star col cuore a destra si contano sulle dita di una mano. Secondo uno studio di Harvard, l’endorsement delle celebrità conta: “Le voci delle star sono potenti” nel promuovere coinvolgimento civico e influenzare i risultati ai seggi soprattutto tra i giovani che “si fidano poco delle istituzioni e dei media, ma per le celebrità fanno un’eccezione”.
E’ dunque partita fatta a Hollywood per la Harris? A giudicare dalla sorte toccata al film sul giovane Trump ‘The Apprentice’, applaudito a Cannes ma ostracizzato dalle major, i dem farebbero bene a non tirare prematuri sospiri di sollievo. Studi e piattaforme in streaming non hanno osato alienarsi un possibile futuro presidente. Ed ecco dunque che, stando a Variety, molti executive tifano segretamente per Trump: un secondo mandato del repubblicano potrebbe significare meno tasse e complicazioni antitrust in un’industria appesantita dai debiti e che aspira a consolidare gli asset.
Gilda Giusti