Sei nuove stelle adornano il firmamento del calcio italiano, in un cielo colorato di un azzurro intenso che oggi brilla ancora di più sotto lo splendore di sei leggende come – in rigoroso ordine alfabetico – Boninsegna, Braida, De Rossi, Giacinti, Shevchenko e Spalletti; un cielo scintillante a Coverciano, nel cuore del calcio italiano, nel ricordo di tre grandissimi di questo sport, come Di Bartolomei, D’Amico e Scopigno, e grazie al premio intitolato a ‘Davide Astori’, consegnato a Santo Rullo per il suo progetto ‘Crazy for Football’.
La dodicesima edizione della Hall of Fame ha vissuto una cerimonia ricca di sentimenti positivi, mentre venivano chiamati sul palco dell’auditorium di Coverciano le sei nuove stelle del calcio italiano: il Ct Luciano Spalletti; il campione del mondo del 2006, Daniele De Rossi; il Pallone d’oro del 2004, Andriy Shevchenko; il dg di quello stesso Milan, Ariedo Braida; il vice campione del mondo nel 1970, Roberto Boninsegna, e la ‘ragazza mondiale’ del 2019, l’azzurra Valentina Giacinti.
“È motivo di grande orgoglio – ha sottolineato il presidente federale Gabriele Gravina – consegnare i riconoscimenti a questi protagonisti straordinari. La Hall of Fame è un simbolo di affetto e di ammirazione per coloro che hanno segnato la storia del calcio italiano: celebriamo il loro esempio, che va anche oltre la natura tecnica”.
“È una bellissima serata” ha ribadito il capodelegazione azzurro, Gianluigi Buffon, che poi ha continuato: “Per avere idea di dove si debba andare in futuro, bisogna conoscere il passato: questo vuol dire fortificare il senso di appartenenza, che proprio nello sport può fare la differenza”.
Paulo Soares