Adesso le nostre preoccupazioni ed i nostri continui allarmi hanno, purtroppo, una certificazione ufficiale: quella dell’inchieste del Sole 24 Ore. Non ci lascia certo stupiti il fatto che Pisa nelle classifiche dei reati occupi posizioni alte per quanto riguarda i furti in esercizi commerciali ed i borseggi. Reati per i quali i nostri gridi di allarme rimangono inascoltati. E il direttore di Confesercenti Toscana Nord Marco Sbrana a commentare, con non poca amarezza, i dati pubblicati dal Sole 24 Ore sulla mappa dei reati in Italia, suddivisi per tipologie. Dati che giungono a poca distanza dell’ennesima serie di aggressioni a danni di commercianti. Nell’ultimo comitato dell’ordine pubblico al quale, dopo nostre lunghe insistenze, siamo stati ammessi incalza Sbrana -, ci hanno presentato un quadro molto ottimistico. Purtroppo le nostre perplessità già rappresentate con forza a quel tavolo, vengono oggi confermate. L’inchiesta pubblicata oggi racconta di un aumento di oltre il 14% di reati in provincia di Pisa che vedono come vittime i commercianti. Una percentuale di crescita più alta di delle dieci peggiori province in questa classifica: quasi il triplo, ad esempio, di Firenze. E questo a fronte di un dato nazionale che vede un calo di questo reato del 4%. A questo numeri il direttore di Confesercenti Toscana Nord aggiunge i dati di una inchiesta realizzata dalla sua associazione direttamente sul campo e relativa alla sicurezza percepita dagli imprenditori. Quasi un commerciante su tre (il 31%) spiega – ritiene che la sua impresa negli ultimi dodici mesi sia stata più esposta ai rischi legati alla criminalità rispetto al 2015, mentre solo 1 su 10 si sente più al sicuro. I furti sono la tipologia di attacco criminale più temuto. Secondariamente in sequenza troviamo: truffe (36%), rapine a mano armata (33%) e vandalismi (29%). Altra dato allarmante sul quale Sbrana pone l’accento è quello dei borseggi: Anche per questa tipologia di reato Pisa ha una percentuale di crescita rispetto all’anno precedente che ha dell’incredibile (più 15%). Ovvio che questo reato è legato soprattutto alla presenza numerosa di turisti che affollano soprattutto la città capoluogo. Ma se guardiamo altre città con alta affluenza turistica, il paragone è impietoso: a Venezia e Firenze il numero dei borseggi è praticamente invariato rispetto all’anno precedente, mentre a Roma addirittura in calo del 10%. Fino a qui l’analisi, ma quali sono le proposte di Confesercenti Toscana Nord? Ancora il direttore: . Quello che bisogna affrontare è un problema di sicurezza complessivo, che include la microcriminalità e il crimine organizzato, ma anche l’abusivismo, la contraffazione, le truffe. La giusta direzione è quella di ridurre le distanze e di agire concretamente per la prevenzione e repressione del crimine, anche di piccole dimensioni. Da soli, però, non si vince. Ognuno deve fare la propria parte, a partire dalle istituzioni, coordinate con le forze dell’ordine. Accogliamo ad esempio l’invito del questore sottolinea Sbrana di collaborare con una polizia che a Pisa deve fare i conti ormai con un sottodimensionamento ormai cronico. Gli imprenditori, a loro spese, molte volte installano sistemi di videosorveglianza. Ma non si può andare avanti con il sistema fai da te. La prima cosa che chiediamo è una nostra presenza stabile nelle riunioni del comitato per l’ordine pubblico alla luce delle parole del questore a cui facevamo riferimento. Poi conclude il ripristino di alcuni presidi fissi, e soprattutto operativi, nelle zone calde della città; dalla stazione a piazza delle Vettovaglie, per esempio. Una presenza che serve da deterrente e al tempo stesso rassicura gli imprenditori.
