Esmeralda Giampaoli Presidente della Confesercenti Versilia, oltre a ricoprire la massima carica della Fipet nazionale. Le chiediamo un commento sulla stagione turistica appena conclusa
Una stagione che, seppur tra luci ed ombre, ci lascia con un bilancio tutto sommato positivo: positivo per le aziende che hanno avuto la possibilità di vivere con nuovo entusiasmo la loro sfida imprenditoriale, decisamente incoraggiante per un territorio che ha la necessità indifferibile di far passare la sua rinascita da una decisa valorizzazione delle sue risorse turistiche. Non possiamo però certamente accontentarci del risultato ottenuto e occorre fin da subito mettere a punto alcune strategie d’intervento prioritarie che ci consentano non solo di consolidare il risultato ma anche di incrementarlo in una logica non più e non solo territoriale.
Da dove si deve cominciare per una crescita del turismo in Versilia?
Innanzitutto bisogna svincolare le politiche turistiche dai confini amministrativi classici per fare in modo di ampliare il sistema di offerta turistica esistente e per consentire ad alcuni prodotti classici di fare da “porta di accesso” a prodotti turistici minori, emergenti o di nicchia. In questa ottica mettere in relazione territoriale vasta eventi quali Pucciniano, Comics, Carnevale di Viareggio, Settembre Lucchese, Summer Festival con il prodotto mare, città d’arte o percorsi naturalistici classici potrebbe generare una aumento della permanenza media sul territorio nonché una potenziale seppur parziale destagionalizzazione.
Con un occhio fondamentale all’innovazione….
Certamente. Occorre essere capaci di innovare almeno in parte il prodotto e di integrare l’offerta turistica territoriale: una mappatura completa dei prodotti turistici ci può consentire di far dialogare tra loro territori vicini in modo tale da aumentare l’appeal reciproco e la conseguente competitività sui mercati turistici sia nazionali che internazionali. Attraverso un processo di aggregazione progressiva tra soggetti di natura pubblico-privata cui fanno capo prodotti e destinazioni diverse, sarà possibile definire un nuovo modello di governance responsabile della definizione della politica turistica e della promozione integrata di tutto il territorio con un evidente ottimizzazione delle risorse economiche ed un utilizzo diffuso del sistema delle buone pratiche.
E nello specifico cosa serve per Viareggio?
Una attenzione particolare alle politiche urbane che a causa delle difficoltà che ancora la città sta affrontando rischiano di minare alla base qualunque prospettiva di crescita e mettono in serio pericolo la capacità di competere con altre destinazioni balneari con caratteristiche affini. Altra condizione indispensabile quanto indifferibile è quella relativa al sistema del trasporto pubblico locale che oltre a non assicurare una capillarità in termini di orario e di destinazioni evidenzia una bassissima qualità del servizio tale da scoraggiarne l’utilizzo. La vera sfida non dovrà essere necessariamente quella di saper attrarre un maggior numero di turisti ma piuttosto quella di cercare di attrarre ed intercettare un turismo qualitativamente migliore dal punto di vista della permanenza media nonché più disposto a spendere: una politica turistica fortemente orientata alla domanda verso chi più e meglio è in grado di coglierla.