Manovra 2017: ora il confronto con la Ue per la difficile approvazione dei conti pubblici

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Entra nel vivo il confronto tra Roma e Bruxelles sui conti pubblici italiani per il 2017. La manovra economica varata oggi dal governo sarà dalla prossima settimana al vaglio della Commissione europea, la quale dovrà valutarne la compatibilità con il Patto di stabilità e crescita e le altre norme varate a livello europeo dopo lo scoppio della crisi del debito per garantire la sostenibilità dei conti pubblici nazionali attraverso un percorso che porti al pareggio di bilancio.

Per lunedì è infatti previsto l’arrivo a Bruxelles del Documento programmatico di Bilancio (Draft Budgetary Plan) dove il rapporto deficit-Pil per il prossimo anno è indicato al 2,3%, contro il 2% riportato nella nota al Def e l’1,8% che era stato indicato per il 2017 nella precedente nota di aggiornamento del Def. Numeri, quelli indicati oggi, sui quali incidono eventi straordinari, come li ha definiti il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, ovvero la gestione dell’emergenza migranti e il terremoto.

Proprio in virtù di queste circostanze eccezionali, ma anche alla luce dell’esigenza di ridare slancio a una crescita ancora troppo debole, l’Italia conta di poter usufruire di una sufficiente dose di comprensione nelle valutazioni di Bruxelles che il ministro non vuole però chiamare più flessibilità. I rapporti con l’Ue sono sempre molto fruttuosi, se ci sono problemi cerchiamo di vederli prima piuttosto che dopo, ha osservato Padoan al termine del Consiglio dei ministri.

La partita comunque non si presenta facile. Tuttavia, in molti scommettono si chiuderà con una soluzione di compromesso e, per quanto possibile, indolore, onde non incidere su un altro appuntamento su cui sono puntati con una buona dose di ansia i riflettori dell’Ue: quello del referendum costituzionale del 4 dicembre.

Durante le prossime tre settimane le comunicazioni tra Roma e Bruxelles saranno quindi più intense che mai poichè per il 9 novembre è attesa la prima presentazione in Commissione delle valutazioni sulle leggi di bilancio dei 28 da parte dei due commissari responsabili, la colomba francese Pierre Moscovici (affari economici e finanziari) e il falco lettone Valdis Dombrovskis (euro e stabilità finanziaria). Mentre il verdetto di Bruxelles è fissato per il 16 novembre.

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