Un funerale per il grano. E’ la provocazione lanciata dagli agricoltori del Centro Italia che si sono dati appuntamento martedì 25 ottobre alle 11.30 al casello dell’autostrada A1 a Valdichiana: l’iniziativa è promossa da Confagricoltura, Cia, Apima e cooperative.
«Si tratta – dice il vicedirettore di Confagricoltura Arezzo, Luca Ginestrini – di una manifestazione di sensibilizzazione sulle difficoltà che il grano italiano incontra a causa della ormai insostenibile contrazione dei prezzi. I produttori di grano continuano ad essere oggetto di un’azione speculativa senza precedenti. Le aziende sono fortemente indebitate e minacciano lo stop delle semine. Vogliamo misure urgenti e concrete per difendere la cerealicoltura italiano. Rivendichiamo il giusto valore al prodotto Made in Italy e la valorizzazione delle filiere virtuose e della loro completa tracciabilità».
Alla base della protesta, spiegano gli agricoltori, la richiesta di tracciabilità e indicazione dell’origine di frumento duro. Per Confagricotura e Ginestrini, «il problema è quindi quello di fare in modo che l’attestazione dell’origine italiana attribuisca al grano duro più valore aggiunto mantenendolo nei vari passaggi all’interno della filiera e fino alla vendita al dettaglio».
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