In 500, tutti agricoltori, hanno celebrato a Bettolle (Siena) il funerale del grano italiano. A inscenarlo questa mattina aderenti di Cia e Confagricoltura in segno di protesta contro la perdurante crisi di uno dei prodotti simbolo del made in Italy. «Non può funzionare una filiera che vede un quintale di pasta pagato 180 euro dal consumatore e un quintale di grano duro pagato 18 euro al produttore agricolo», spiegano gli organizzatori che lamentano un prezzo inadeguato ai coltivatori. Il funerale del grano italiano si è svolto al casello A1 Valdichiana con un corteo funebre guidato da una bara piena di semi di grano seguita dagli agricoltori e dai trattori. Presenti anche numerosi sindaci e rappresentanti istituzionali da tutta la Toscana e dall’Umbria.