«Sono a chiederLe cortesemente di sollecitare il Ministero affinché non invii ulteriori richiedenti asilo sul territorio toscana, fino al riequilibrio delle percentuali tra le Regioni». Lo ha scritto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, al prefetto Alessio Giuffrida. «La situazione delle strutture sui territori -afferma Nardella- è ormai oltre la saturazione e l’apertura di ulteriori strutture genera complessità sul territorio. Ho molto apprezzato -dice Nardella- la posizione presa dal ministro Alfano rispetto alla redistribuzione, frutto dell’accordo con Anci, secondo la quale i Comuni che hanno il sistema Sprar possono non accogliere ulteriori Cas e secondo la quale la presenze sui territori devono essere di 2,5 migranti ogni 1000 abitanti nei comuni con più di 2 mila abitanti e di 1,5 ogni mille abitanti per le città metropolitane. Come Lei ben sa siamo ben oltre questi numeri.»
Ma il governatore Enrico Rossi insiste con la sua tesi dell’accoglienza diffusa, contestando in pratica le richieste del Sindaco: «Bisogna ribadire questa idea di una accoglienza diffusa, fare questi patti con Regioni e Comuni in modo che ci si possa attivare in modo da pensare già a quello che potrà accadere, altrimenti è sempre un’emergenza. Stiamo parlando di 11 mila persone su 3,750 milioni di toscani.»
Sembra dunque che, dopo la questione del sottoattraversamento Tav di Firenze, che vede i due politici in posizioni divergenti, si stia aprendo un altro fronte di collisione delicato e difficile. Vedremo i risultati del confronto e del possibile scontro. Ma chi ha tutto da perdere inevitabilmente sono i cittadini fiorentini e toscani.