I viticoltori toscani esprimono ancora una volta la preoccupazione per la gestione del problema degli ungulati. Secondo l’Associazione vini toscani Dop e Igp (Avito) che rappresenta circa 5mila aziende vitivinicole e il 70% della produzione vinicola toscana «nonostante la Regione si sia dotata di una buona legge con precisi obiettivi di riduzione della presenza di questa specie nelle nostre campagne e nonostante le associazioni venatorie si siano formalmente impegnate a fare la propria parte, la situazione non è sostanzialmente cambiata».
Per Avito «l’unica novità è il fiorire di polemiche con il rimpallo di responsabilità»: l’associazione accusa Ispra e individua nell’ente nazionale deputato a fornire pareri sui piani di controllo della fauna «il principale ostacolo alla soluzione del problema degli ungulati in Toscana».
«I danni procurati dagli ungulati – dicono i viticoltori – mettono a rischio la sopravvivenza di molte aziende vitivinicole e con loro migliaia di posti di lavoro. Una realtà che l’Ispra si ostina a non vedere ed è per questo che la Regione dovrebbe assumersi la responsabilità di superare i veti dell’ente. In quest’ottica si è espresso il Consiglio regionale dello scorso 14 settembre, approvando una mozione che impegna la Giunta ad avvalersi dei pareri di istituti scientifici regionali».
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